CATANIA – Il Gip Alessandro Ricciardolo ha rigettato la richiesta riesumazione della salma di Maria Concetta Velardi, la vedova 59enne uccisa con colpi di pietra il 7 gennaio scorso nel cimitero di Catania, ritenendola non necessaria alle indagini. Contro questa decisione il legale del figlio della vittima, l’avv. Giuseppe Lipera, ha ricorso in Cassazione, sostenendo che nell’are sacrale della vittima c’era un ‘unghiata’ con possibile materiale biologico dell’aggressore e quindi dell’assassino. Fabio Matà, figlio della vittima, oltre ad essere parte offesa è anche iscritto nel registro degli indagati insieme ad altre 4 persone nel fascicolo dell’omicidio affidato al pm Giuseppe Sturiale.(ANSA).
Contro questa decisione il legale del figlio della vittima, l'avv. Giuseppe Lipera, ha ricorso in Cassazione, sostenendo che nell'area sacrale della vittima c'era un graffio (nella foto).
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