PALERMO – Non si ferma la protesta degli operai della Gesip a Palermo. Un gruppo di lavoratori della società partecipata dal Comune, dopo aver bloccato piazza Vigliena ai quattro Canti, sta bloccando piazza Giulio Cesare, nei pressi della stazione centrale. Sono circa 1.805 i dipendenti della società senza paga, lavoro e retribuzione dal primo settembre e chiedono risposte sul loro futuro. Gli operai si muovono a piccoli gruppi, improvvisando blocchi stradali a singhiozzo.
Alcuni lavoratori, da due giorni, hanno piazzato delle tende davanti Palazzo delle Aquile, sede del Municipio, dove dormono per protesta, e dove è in corso anche questa mattina un sit-in; una decina, invece, ha anche iniziato uno sciopero della fame.
Mercoledì è andata deserta l’assemblea dei soci della Gesip con all’ordine del giorno cassa integrazione in deroga, procedure di liquidazione della società e licenziamenti collettivi per tutti o parte dei dipendenti. Alla riunione erano presenti il liquidatore Giovanni La Bianca e il collegio dei revisori, assente invece il Comune, socio unico della Gesip.
AGGIORNAMENTO: In una delle quattro tende montate davanti a Palazzo delle Aquile c’é un cartellone giallo con scritto il numero delle giornate di lotta degli operai della Gesip: sono al quarto giorno di protesta, hanno cominciato il 30 ottobre, alcuni hanno iniziato uno sciopero della fame. Circa un centinaio di dipendenti della società partecipata dal Comune sta manifestando a piazza Pretoria, dove davanti all’ingresso del Municipio ci sono alcuni agenti schierati in assetto antisommossa. Pochi metri più in là alcuni operai suonano dei bidoni di alluminio con pezzi di legno, a ritmo di guerra, poco distante c’é anche una bombola del gas lasciata incustodita per strada. Gli operai sono disperati, chiedono di tornare al lavoro qualcuno chiede anche le dimissioni del sindaco Leoluca Orlando. Quattro operai da martedì hanno cominciato per protesta uno sciopero della fame. Orazio Lorello, 39 anni pulizia è uno di loro.
“Abbiamo cominciato martedì a digiunare eravamo in dieci, siamo rimasti in quattro. Sei colleghi hanno sospeso la protesta perché avevano problemi di salute – dice l’operaio che per Gesip si occupava di pulizie – da quando abbiamo cominciato la protesta dormo in tenda in piazza. Ho due figli sposati che vivono con me e uno di 14 anni, mia moglie è disoccupata, sono disperato. Non so come fare a campare”.
Intanto uno degli operai in protesta ha accusato un malore. Orazio Lorello, 39 anni, che per Gesip svolgeva attività di pulizia, è stato soccorso dai medici del 118, ma ha rifiutato il trasporto in ospedale. “Da qui non mi muovo, anche se sto male – dice il dipendente – Non so come mantenere i miei figli. La mia famiglia viveva solo grazie al mio lavoro. Anche se ho qualche problema di salute, resto qui a protestare fino a quando il sindaco non ci viene a dire che possiamo tornare al lavoro “. Sono 1805 dipendenti della partecipata senza paga, lavoro e ammortizzatori sociali dal primo settembre scorso.
15.35 Un gruppo di operai della Gesip ha raggiunto la circonvallazione di Palermo e alcuni operai hanno minacciato di buttarsi dal ponte Corleone, nei pressi dello svincolo per l’università. Sul posto sono intervenuti vigili urbani e polizia che hanno riportato la calma e allontanato anche altri manifestanti che avevano bloccato il traffico sull’arteria in entrambi i sensi di marcia.
16.55 Il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, ha inviato ai lavoratori Gesip una lettera in distribuzione in queste ore. Ecco quanto viene spiegato dal primo cittadino ai dipendenti della partecipata: “Il Comune ha fatto tutto quanto è di sua competenza, è intervenuto finanziariamente con fondi propri a sostegno dei lavoratori, ha interloquito con tutti e a tutti i livelli istituzionali perché si trovi una soluzione per i lavoratori della Gesip e per garantire servizi alla città. Ha seguito con precisione le indicazioni scaturite dagli incontri istituzionali a partire da quello convocato dal governo nazionale a Palazzo Chigi. Il comune di Palermo, come annunciato sin dal primo incontro a Palazzo Chigi, è impegnato al risanamento finanziario e al riavvio di tutte le aziende partecipate, dei lavoratori e dei servizi resi ai cittadini, con la costituzione di una società consortile che sarà operante dall’inizio del prossimo anno.I lavoratori della Gesip devono sapere che la soluzione dei loro problemi, in particolare dell’inserimento in cassa integrazione era prima nelle mani del governo nazionale e del vecchio governo regionale ed è oggi nella mani del governo nazionale e del nuovo governo regionale. Chiunque fa finta di ignorare questi fatti e spinge i lavoratori contro il Comune compie un atto grave, prende in giro i lavoratori e continua a non risolvere i problemi”.