Catania: rapine, armi e falsi green pass ARRESTI NOMI - Live Sicilia

Catania: rapine, armi e falsi green pass ARRESTI NOMI

Ecco chi sono gli arrestati nell’operazione “9X21”, che segue indagine dei carabinieri della stazione di San Giovanni La Punta
OPERAZIONE 9X21
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Catania. Sono nove gli arrestati dai carabinieri del Comando provinciale di Catania, all’alba di oggi, nell’operazione “9X21”, con cui è stato sgominato un gruppo che sarebbe stato dedito alle rapine, alla fabbricazione di armi e una serie di altri reati. Il capo sarebbe il catanese Salvatore Natale Mirabella, 32 anni. Gli altri arrestati sono Salvatore Assennato di 30 anni, Alessandro Nicosia di 43, Alberto Longo di 53, Vito Russo di 40, Antonio Carmelo La Rosa di 39, Alfio Vittorio Murabito di 30, Emilio Rosa Murabito di 58 e Davide Todaro di 28. Gli arresti sono stati compiuti in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip di Catania, su richiesta della Procura catanese. I primi cinque sono stati portati in carcere, mentre gli altri quattro (La Rosa, Alfio Vittorio e Emilio Rosa Murabito e Todaro) ai domiciliari.

I nove sono indagati a vario titolo per rapina, porto e detenzione di armi clandestine e  comuni da sparo nonché di armi bianche, fabbricazione e cessione di armi clandestine, di sequestro di persona e di falso. L’ordinanza segue le indagini svolte dalla stazione dei carabinieri di San Giovanni La Punta da gennaio a maggio 2022, che hanno portato al rinvenimento di indizi sulla partecipazione a vari crimini di un gruppo di persone che sarebbero state capeggiate proprio da Salvatore Natale Mirabella.

Il gruppo avrebbe inoltre creato un’attività finalizzata al rilascio del green pass in favore di vari no vax catanesi, oltre ad aver operato nella fabbricazione e compravendita di armi clandestine. Intercettazioni telefoniche e ambientali, oltre che videoriprese e pedinamenti, sono iniziati a seguito della rapina del 17 gennaio 2022 ai danni del centro scommesse “Domus Bet” di San Giovanni La Punta, dove tre degli indagati – la nota dei carabinieri non precisa chi tra gli arrestati sia accusato del colpo – si sarebbero impossessati dietro minaccia di 5 mila euro in contanti e di un numero imprecisato di “gratta e vinci”. Il gruppo, per portare a termine la rapina, non avrebbe esitato a minacciare e trascinare all’interno del centro scommesse un passante, per evitare che avvisasse le forze di polizia.

Grazie alla capillare attività di intercettazione e ai riscontri che sarebbero emersi, i militari sostengono di aver individuato vari indizi a carico di Mirabella anche per altre due rapine, una del febbraio 2018 al supermercato Lidl di San Giovanni La Punta e una nel gennaio 2011 in una tabaccheria sempre di San Giovanni La Punta. Sarebbe stato sempre Mirabella a gestire in prima persona un articolato sistema finalizzato a procacciare dietro compenso validi green pass per i no vax, che sono stati tutti denunciati a piede libero, per acquisire la certificazione senza sottoporsi al vaccino anti Covid-19. Per ottenere la certificazione gli interessati avrebbero pagato all’incirca 300 euro. Gli indagati, anche attraverso la falsificazione dei documenti di identità, avrebbero indotto in errore gli operatori sanitari, che facevano sottoporre al vaccino, in luogo dei reali richiedenti green pass, delle cavie, in particolare dei tossicodipendenti, che si offrivano in cambio di droga o di pochi euro. Il gruppo avrebbe reperito i clienti e le cavie, mentre Mirabella avrebbe accompagnato le cavie nei vari hub vaccinali del catanese.

I militari, come detto, sottolineano nella nota di aver pure scoperto un fiorente traffico d’armi giocattolo, che sarebbero state modificate da uno degli arrestati. Armi che sarebbero state a tutti gli effetti offensive e letali, da qui il nome dell’indagine, che ha portato all’operazione “9X21”. Un traffico che aveva portato all’arresto in flagranza di reato di Mirabella ad opera dei militari di San Giovanni La Punta, il 17 aprile 2022, perché trovato in possesso di due pistole clandestine. Va precisato infine che i nove sono indagati, sottoposti a custodia cautelare, ma ancora le accuse devono essere dimostrate e non hanno neppure potuto rispondere nell’interrogatorio di garanzia, che si svolgerà nei prossimi giorni dinanzi al Gip.


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