Due assessori della Giunta comunale di Caltanissetta guidata dal sindaco Michele Campisi si sono autosospesi, dopo le notizie trapelate nell’ambito dell’operazione antimafia di ieri mattina denominata ‘Redde rationem’. Ad autosospendersi per prima è stato Angelo Failla, assessore ai Lavori pubblici e fratello dell’imprenditore Calogero arrestato ieri. Nella tarda mattinata di oggi si è autosospesa dalla Giunta l’assessore e vicesindaco Simona Campanella. Lo ha fatto con una lettera inviata al sindaco Michele Campisi, perché alcuni mesi fa il padre era stato raggiunto da un avviso di garanzia.
Entrambi, Simona Campanella e Angelo Failla, hanno familiari indagati nell’operazione “Redde rationem”. In particolare una delle ordinanze emesse dal gip Lirio Conti, su richiesta della Dda nissena, riguardano Calogero Failla, 48 anni, fratello dell’assessore e titolare di una ditta di calcestruzzi della zona industriale nella quale su indicazione della cosca nissena avrebbero dovuto rifornirsi gli imprenditori edili. Altra ordinanza riguarda invece Benedetto Campanella, padre del vicesindaco, che assieme a un altro indagato – Luigi Lo Porto – è accusato di aver comprato voti per la figlia durante le elezioni comunali del 2004. La donna all’epoca era candidata al consiglio comunale con l’Udeur. Secondo l’accusa il padre avrebbe consegnato due buste di denaro al capomafia Angelo Palermo, anch’egli raggiunto da provvedimento cautelare che gli è stato notificato in carcere. Per Campanella e Lo Porto era stata già stralciata la posizione dal troncone principale dell’inchiesta di ieri, in quanto dal 18 novembre scorso sono imputati davanti al gup Marcello Testaquatra di voto di scambio. Stamani intanto il sindaco Michele Campisi ha lanciato un appello ai cittadini e agli operatori economici in particolare, “ad avere fiducia nella magistratura e a denunciare tentativi di intimidazione o di estorsione. Anche in questa occasione, come per altre inchieste – ha detto – l’amministrazione comunale si costituirà parte civile nei processi della recente operazione Redde rationem”.