Ora Faraone e partigiani sono amici | Date un Gps agli elettori del Pd - Live Sicilia

Ora Faraone e partigiani sono amici | Date un Gps agli elettori del Pd

Erano acerrimi avversari e adesso? Ma cosa non si farebbe per l'amore e per la pace.

Ah, che cosa non si farebbe per il trionfo della concordia, della pace e dell’amore universale. Lo sa bene Davde Faraone, candidato alle primarie siciliane del Partito Democratico in Sicilia, che, appunto, in un trabocco di amorosi sensi, condivise il suo calumet sui social: “Sarei felice se Antonio Rubino accettasse di essere il vicesegretario del Pd Siciliano”. La risposta fu un ‘sì’.

Un momento, sbaglio c’è, potrebbe obiettare qualcuno. Perché il compagno Rubino deve essere quello – altri non ne risultano – che sibilava proprio a riguardo del compagno Faraone: “Capisco l’invito all’unità da parte del ministro Boschi che ci ricorda che i nostri avversari sono fuori dal Pd. Sarebbe utile, però, che sapesse che in Sicilia le cose stanno in maniera diversa e cioè che Davide Faraone la destra la sta portando dentro il Partito Democratico”.

Possibile? E allora uno penserà che Antonio (a Davide) avrà recapitato una telefonata di fuoco, una sfida a duello, una scomunica firmata da Achille Occhetto, in questi giorni di sussurri e ganascini fra i renziani e i partigiani Dem che – rileggendo le cronache – si stimano, tra di loro, quanto il vampiro e la coroncina d’aglio.

Invece, ecco che sulla pagina facebook del partigiano Rubino, già acerrimo avversario di ogni soprassalto di renzismo e quindi anche di Faraone, sono spuntati post concilianti, ecumeniche aperture, frasette a mezza bocca sul valore dell’unità. Fino all’abbraccio siglato da una compiaciuta nota: “Davide Faraone mi ha chiamato in causa, con coraggio, chiedendomi di partecipare insieme ad una sfida congressuale e ad un progetto di rinnovamento e ricostruzione del Pd. E’ noto che abbiamo avuto opinioni diverse, che richiedono chiarezza di intenti e trasparenza nelle scelte. Ho scelto, insieme con chi mi ha accompagnato in questi mesi, di accettare questa sfida”. E chissà che, tra qualche tempo, i partigiani non si trovino come compagno di viaggio e di intese pure Gianfranco Miccichè e Forza Italia, visto che le chiacchiere, a riguardo, non mancano.

‘Tuttapposto’, direbbe Tony Sperandeo. Tutto bellissimo, quasi commovente. Ma se, appena ieri, eravate l’aglio e il vampiro, il diavolo e l’acquasanta, Biancaneve e la matrigna – ognuno attribuisca alle metafore le parti in commedia che più lo divertono – domani come pensate di stare insieme, in assenza di un chiarimento sui contenuti? O il conflitto era di cartone o la pacificazione sarà di cartapesta. Il risultato verosimile è presto annunciato. Quelli, i pochi, che ti seguivano non ci capiscono più niente. E non ti votano più.

Tuttavia, cosa non si farebbe per la la pace, l’amore universale e la concordia. Valori, anzi valorissimi, che obbligano il Pd a una mutevolezza intrinseca, sempre nel nome delle idee, ci mancherebbe, mica è gente che cerca di salvare la poltrona.

Come quando si additava il compagno presidente Rosario Crocetta, levandogli il pelo, nei giorni dispari, mentre nei giorni pari si premeva per partecipare alle scelte di governo, piazzando assessori e personale a vario titolo. In una memorabile polemica Antonello Cracolici tuonò. “Si spengono le luci”. Che rimasero accese, a Palazzo d’Orleans, con lo stesso Cracolici, casualmente, in giunta.

O come quando il Pd muoveva guerra politica senza quartiere a Leoluca Orlando. Ricordate certe frasi di Carmelo Miceli, oggi onorevole, ieri segretario provinciale democratico? “Tra essere nuovo e recitare il nuovismo la differenza è tanta, troppa anche per un abile ma stanco e attempato attore come Orlando”. Salvo poi accodarsi sulla strada di umilianti compromessi elettorali, dopo tanto dilaniarsi: “Siamo con Orlando”. Tuttapposto, tuttapposto, ci soccorre il buon Tony.

E adesso ecco Davide che chiama Antonio e Antonio che risponde a Davide. Ed è già edificante immaginarli nella suggestione cinematografica, davanti a un caffettino dolcificato. Uno che sussurra: “Te lo ricordi il fatto della Boschi?”. L’altro che risponde: “Scusa, Boschi chi?”.

Per piacere, qualcuno fornisca subito un GPS agli elettori del Pd, altrimenti potrebbero smarrirsi in un simile giramento di riposizionamenti e non soltanto quelli. Come dite? Già, quali elettori del Pd.

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