CAPO D’ORLANDO (MESSINA) – Un’avventura finita presto e male, ma che vale come esperienza per il futuro. La Betaland Capo d’Orlando lascia Rimini con la consapevolezza che la favola che ha raggiunto a sorpresa le Final Eight di coppa Italia può diventare una solida realtà del basket italiano. E a far alzare la testa alla propria gente ci pensa il presidente, Enzo Sindoni, il quale fa capire che la rabbia per la sconfitta contro Reggio Emilia è già stata sbollita: “Nessun rammarico per la gara con Reggio Emilia, anzi, c’è la convinzione che la squadra ha dato il meglio di quanto poteva. Quando una partita finisce in questo modo, ogni episodio diventa decisivo: il tiro di Delas alla fine, il fallo chiamato a Laquintana prima, i due tiri da tre sbagliati da Ivanovic. I 9″ e la scelta di fare fallo: unico dispiacere che siano passati 10″ dall’inizio del possesso di Della Valle, abbiamo concluso la partita tirando, se non avessimo fatto fallo e Reggio Emilia avrebbe segnato ci saremmo chiesti che doveva essere fatto il contrario. Così come coach Di Carlo ha saputo inventarsi le vittorie esterne con Brescia e Torino, aveva in mente una strategia diversa nel finale e che poi non ha avuto il responso del campo. Abbiamo giocato alla pari con quella che viene indicata come una possibile antagonista di Milano nella corsa allo scudetto”.
Una Betaland che dunque si rituffa volentieri nel campionato, con la sfida sul parquet della Red October Cantù che potrebbe rilanciare la corsa dell’Orlandina nelle posizioni nobili della classifica. Sindoni fa capire che Capo d’Orlando punterà a confermare una posizione raggiunta a metà campionato contro ogni previsione, forse anche tra gli stessi membri del club, ma anche senza troppe grosse pressioni, visto che l’obiettivo dichiarato è sempre stato la salvezza: “Le Final Eight non erano un obiettivo – dichiara il patron – , abbiamo capito di poterle centrare e le abbiamo prese. La classifica ed il campionato indicano che anche i playoff sono un obiettivo potenzialmente raggiungibile. Lo fissiamo con la leggerezza di chi sa di essersi quasi garantito il diritto al settimo campionato della propria storia in Serie A: questo sì che è un obiettivo”.
Tuttavia, Sindoni fa capire che mantenere una squadra a certi livelli ha bisogno di aiuti. Quegli aiuti che solo le eccellenze locali possono dare, per fornire ulteriore lustro alla realtà dell’Orlandina Basket e a tutta la Sicilia sportiva e non solo: “Prima che dal pubblico spero di avere risposte e attenzioni dalle eccellenze economiche e produttive del nostro territorio che, al pari di quelle istituzionali e politiche, sembrano non avere responsabilità e attenzione nei confronti di chi ci permette di confrontarci allo stesso livello di Reggio Emilia, Milano, Venezia e via dicendo. A questo aspetto sono molto attento perché se rimanessimo isolati a livello politico e imprenditoriale, potremmo assumere decisioni che oggi nessuno immagina. E la responsabilità non sarebbe certo di qualche centinaio di spettatori in più che speriamo di conquistare ma di chi, a differenza nostra, dal territorio prende dimenticando il dovere di restituire qualcosa”.