PALERMO – Un piano per salvare la Gesip, frutto dell’accordo tra l’Inps, la Regione, il governo nazionale e Palazzo delle Aquile e che il sindaco Orlando dovrebbe discutere oggi alle 12 con i sindacati a Palazzo Galletti.
Un piano che verrà approfondito mercoledì a Roma ma che il primo cittadino, stamane, ha anticipato per grandi linee ai lavoratori e che prevede un percorso di tre anni, entro cui risolvere la liquidazione, e che il primo anno costerebbe quasi 40 milioni, di cui una ventina a carico del Comune e il resto divisi equamente fra Regione e Inps.
Il primo punto riguarderà una nutrita pattuglia di lavoratori che, o perché invalidi o perché ormai troppo grandi, hanno le carte in regola per godere di un esodo incentivato. La restante parte di dipendenti diverrebbero quasi come degli lsu, in virtù di un apposita legge nazionale che consentirebbe loro di restare in cassa integrazione per dodici mesi con un’indennità, di poco inferiore al normale salario, che graverebbe su Comune e Regione.
Piazza Pretoria, così, si ritroverebbe con una spesa abbattuta di oltre la metà e un comparto di lavoratori in mobilità da poter impiegare o subito nelle altre partecipate (ma servirebbe anche una deroga romana) o da riqualificare, per poi assorbirli grazie al turn over. Il tutto nei prossimi tre anni.
“Il piano complessivo del Comune – ha detto Orlando – è quello che scaturirà dall’incontro di mercoledì prossimo al ministero del Lavoro e sarà frutto di una consultazione e valutazione fatta con le organizzazioni sindacali e con le altre istituzioni coinvolte nella vicenda”.
“Quel che è certo – ha ribadito il sindaco – è che per noi non si possono separare il diritto al reddito dei lavoratori dal diritto ai servizi di tutta la città, così come resta fermo il fatto che forme di protesta violente dannose per la città e per i lavoratori non potranno essere tollerate”.
“La vertenza Gesip non trova soluzione per l’incapacità dell’amministrazione Orlando”. Ad affermarlo è il coordinatore cittadino di Grande Sud, Gerlando Inzerillo, che aggiunge: “Il sindaco continua a riferire di fantomatiche riunioni ministeriali, ma la realtà è che non esiste un piano definito per salvaguardare i 1.800 posti di lavoro. La cassa integrazione, adesso esaurita, è stata ottenuta per il rotto della cuffia grazie alla Regione; la società consortile, che doveva partire ad inizio anno, resta ancora un miraggio. In tutto questo, Orlando continua a scaricare sugli altri colpe che sono soltanto della sua amministrazione, professionista nei proclami e scadente negli atti concreti”. “Le parole utilizzate dal sindaco, nell’odierno incontro con i lavoratori, – conclude Inzerillo – piuttosto che risolutive per la vertenza Gesip appaiono come una rassicurazione alla vigilia delle elezioni politiche. Il sindaco faccia un’operazione verità sulle Partecipate, e dica, una volta per tutte, come stanno le cose, sgombrando il campo da strumentalizzazioni a fini elettorali”.