PALERMO – Ha ringraziato chi ha lasciato la giunta, ha presentato al consiglio comunale i nuovi assessori, ha provato a serrare i ranghi della maggioranza e a tracciare la strada per i prossimi anni. Il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, questo pomeriggio a Sala delle Lapidi ha dato ufficialmente il via alla seconda fase della sua amministrazione: un passaggio obbligato ma tutto sommato tranquillo, visto che le opposizioni non hanno fatto le barricate.
“Questa è un’esperienza straordinaria che deve adeguarsi al cambiamento dei tempi, oggi Palermo è una città diversa da quella trovata nel 2012 ma la missione non è ancora completata: è compiuta grazie a una svolta d’immagine, ma siamo chiamati a dare ancora risposte”, ha detto il Professore prima di ringraziare gli uscenti, in particolare Emilio Arcuri e Sergio Marino, e di presentare i nuovi assessori. Il sindaco è tornato sulle partecipate, ribadendo la differenza tra la responsabilità funzionale degli assessori di riferimento e la responsabilità dei conti e del controllo analogo che resta in mano a Roberto D’Agostino, così come ha promesso un impegno straordinario sullo sport. Inoltre ha promesso una presenza più assidua degli assessori nelle commissioni consiliari, mettendo la parola fine alla sola audizione degli uffici.
Una seduta che, a parte qualche sussulto, non ha vissuto momenti di particolare intensità. Ha prestato giuramento il neo consigliere Fausto Melluso di Sinistra Comune, che prende il posto del neo assessore Giusto Catania anche in commissione Urbanistica, mentre appena il Professore ha preso la parola è uscito polemicamente il consigliere del Pd Rosario Arcoleo, cracoliciano e in rotta di collisione con i renziani e con Orlando. “Chi non rispetta il Pd ed il suo popolo non merita il mio rispetto”, ha spiegato Arcoleo.
Critiche le opposizioni. “Il rimpasto è un’ulteriore perdita di tempo per i cittadini e un prolungare di un’agonia che va avanti ormai da anni – ha detto Concetta Amella del M5s – Siamo davanti ad una esperienza fallimentare nella sua continuità, dalla gestione amministrativa e di bilancio, alle partecipate e ai servizi, con i cittadini a pagarne le conseguenze in termini di tasse e servizi scadenti”. Per Igor Gelarda della Lega “il sindaco continua ad essere disattento a Palermo ed ai palermitani e nel frattempo mancano ancora deleghe importantissime come quelle al Turismo e allo Sport, a dimostrazione che non c’è una vera programmazione. Orlando continua ad ostinarsi nel volere essere l’ambasciatore dei palermitani nel mondo, piuttosto che il sindaco dei palermitani”.
Incitamento invece dalla maggioranza. Per Toni Sala di Palermo 2022 “oggi viviamo in una città che è cambiata profondamente e che ha voglia di ricostruire il suo orgoglio e di ritrovare la sua identità: una centralità nel panorama regionale, nazionale e mediterraneo testimoniato dalla visita del presidente cinese che è solo l’ennesima dimostrazione di un cambiamento profondo e ormai irreversibile”. Sandro Terrani ha sottolineato “l’esigenza di un rilancio serio ed efficace, di uno snellimento della burocrazia per le imprese e della valorizzazione del patrimonio comunale. Bisogna inoltre trarre il meglio dal personale, mettendolo al centro dell’azione amministrativa”.