PALERMO – Al comune di Palermo, adesso, è corsa contro il tempo. L’emergenza questa volta si chiama Paes, ovvero Piano d’azione per l’energia sostenibile, un documento elaborato nell’ambito del così detto Patto dei sindaci della Ue e che spiega in che modo una città, entro il 2020, intende diminuire la quantità di emissioni nell’atmosfera puntando su rinnovabili e risparmio energetico.
Un progetto che non è certo da prendere sottogamba, se si pensa che Palermo per esempio dovrebbe spendere qualcosa come 107 milioni di euro. Insomma, una barca di soldi, secondo quanto dichiarato dalla stessa giunta Orlando che a luglio del 2013 ha approvato le linee di indirizzo. Peccato però che dopo quasi un anno il Piano non sia ancora stato approvato dal consiglio comunale e, se non verrà esitato entro il 30 settembre, Palazzo delle Aquile perderà 475 mila euro. La Regione ha infatti messo a disposizione dei comuni alcune somme per la redazione del Piano, con la possibilità di affidarlo anche ad esterni. Piazza Pretoria ha deciso invece di fare tutto da sola, ma deve fare in fretta per non perdere i finanziamenti.
E a riprova di quanto importante sia il Paes basta leggere con attenzione la circolare regionale del dipartimento all’Energia dello scorso 18 dicembre, che dice a chiare lettere che la Regione “intende inserire il Paes come precondizione per l’accesso alle risorse del nuovo ciclo di programmazione dei fondi comunitari 2014-2020 in tema di efficienza energetica e rinnovabili”. Insomma, chi non avrà il Paes per tempo sarà tagliato fuori dai fondi dei prossimi anni.
A lanciare l’allarme è il presidente della commissione Europa Fabrizio Ferrara: “Il Paes è un momento di condivisione con la città, i cittadini, le imprese, le categorie e la partecipazione è il primo requisito perché venga approvato in Europa. Il Comune non ha ancora aderito ufficialmente al Patto dei sindaci, non essendoci ancora la delibera di consiglio comunale, e se non lo faremo entro settembre perderemo 470 mila euro e i futuri fondi comunitari. Né sono stati attivati i processi di partecipazione. Insomma, Palermo rischia di perdere una grande occasione”. “L’assessore Lapiana – continua Ferrara – sembra non avere ancora idea di cosa sia il Paes. Se non vuole continuare ad essere inadeguato rispetto al delicato incarico che il sindaco gli ha affidato, organizzi delle giornate sulla mobilità sostenibile, sull’energia rinnovabile, sul risparmio energetico. Palermo merita di avere l’opportunità di respirare il clima straordinario del Paes e di fare la sua parte, al pari delle grandi cittá europee, nella salvaguardia del pianeta”.
“Il servizio Ambiente ha già pronta la stesura della proposta di delibera di consiglio comunale per il Paes – dice il dirigente Francesco Fiorino – ovviamente il nuovo assetto della giunta ha influito sui tempi, il nuovo assessore deve avere contezza della vicenda”. La delega all’Ambiente è infatti passata da Giuseppe Barbera a Cesare Lapiana. Il rischio però è che i tempi siano strettissimi, visto che il Piano va condiviso con i cittadini e approvato a Sala delle Lapidi entro i prossimi quattro mesi.
LE REAZIONI
In una nota il consigliere Toni Sala (vice capogruppo del Mov139), componente della commissione Europa, conferma la necessità di accelerare il processo per l’approvazione della delibera del Paes, un tema da non trascurare per il reperimento di fondi dell’Unione con lo scopo di migliorare gli aspetti ambientali. “Ritengo inoltre che il ruolo della commissione Europa sia importante per vigilare sul rispetto dei tempi”.
“Concordo sulla necessità di accelerare quanto più possibile il percorso in Aula del Paes – dice Pierpaolo La Commare del Mov139 – ma ricordo a me stesso e a tutti che il consiglio comunale ha già approvato l’adesione al Patto dei sindaci con apposita delibera di iniziativa consiliare il 6 maggio dello scorso anno”.