“Avevamo rappresentato al presidente della Regione la necessità di affrontare, prima della composizione della giunta, due temi prioritari: cosa fare e con chi. Lasciamo all’onorevole Lombardo, intera, la responsabilità della sua proposta politica che ci riserviamo di valutare al momento opportuno”. E’ quanto afferma in una nota Saverio Romano, segretario dell’Udc Sicilia, alla luce della decisione del presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, di azzerare la giunta di governo.
“La furibonda lotta per il potere dentro la maggioranza regionale registra un nuovo e più violento passaggio. Il giudizio non può che essere nettissimo: l’intera maggioranza di centro-destra, che ha vinto le ultime elezioni regionali, ha fallito”. Lo ha detto Luca Cangemi, segretario regionale del Prc, commentando la decisione del Presidente Lombardo di azzerare la giunta regionale siciliana. “Lo strapotere nella vita pubblica siciliana – ha aggiunto – ha acuito la competizione interna per il governo affaristico delle risorse e delle strutture pubbliche. Questa classe dirigente, in tutte le sue fazioni, rappresenta un peso insopportabile. Il cosiddetto governo istituzionale rappresenta una prospettiva inaccettabile, funzionale solo alla ristrutturazione del sistema di potere. E’ tempo di cominciare a costruire l’alternativa politica e sociale, con battaglia limpida e quotidiana”.
“L’azzeramento della giunta regionale siciliana è la prova concreta che Lombardo ha perso la testa. Questo ci dispiace perché una figura deve saper navigare anche in acque agitate, serviva un po’ piu’ di sangue freddo. Confidiamo ora saper nella necessità di ritrovare il dialogo nell’interesse della Sicilia, mettendo al bando ritorsioni e diffidenze”. Lo ha detto Alessandro Pagano, deputato del PdL commentando la decisione del Presidente Lombardo di azzerare la giunta regionale siciliana. Di “Un atto forte, coraggioso e di chiarezza politica”, parla Nello Musumeci, eurodeputato e vicesegretario
nazionale della Destra. Secondo Musumeci “un nuovo governo dell’Autonomia è la scelta opportuna per un Mezzogiorno sempre più abbandonato e incapace di trovare una classe politica responsabile”. “E’ stato un necessario atto di coraggio del presidente Lombardo, ispirato da grande buonsenso e interesse per la Sicilia e i siciliani”. Ad affermarlo Francesco Mineo, parlamentare regionale del Pdl. “In questo momento di ristagno della politica e confusione all’interno del Pdl – continua Mineo – i siciliani si aspettano prese di posizione non a favore di questo o quell’altro partito, ma a favore di tutto quanto necessita alla Sicilia e ai siciliani. Sono e rimango a fianco del presidente Lombardo – precisa il deputato – fortemente voluto da me e dalla stragrande maggioranza del Pdl. Occorre grande riflessione e grande serenita”.
“Credo occorra un sussulto di dignità, orgoglio e senso di responsabilità. Si dovrebbe governare e battersi per i siciliani non per gli interessi di questa o quella corrente o di questo o quel partito. Mi auguro che questo possa accadere. I siciliani non meritano le beghe di questi giorni”. Lo dice Enrico La Loggia, vice presidente del gruppo Pdl alla Camera.
“Attendiamo il decreto di revoca degli assessori, prerogativa del presidente della Regione, poi a mio avviso tutti dovremo fare uno sforzo per parlare di programmi e di agenda, come da noi già sollecitato”. Così il co-coordinatore del Pdl siciliano, Giuseppe Castiglione, risponde ai giornalisti. Ma, ha aggiunto Castiglione, “il Pdl non è interessato a esperienze milazzistiche”. Quindi sull’eventualità di elezioni anticipate ha risposto: “Le escludo, questa accelerazione del presidente Lombardo ha un sapore elettorale”.
“L’azzeramento della giunta regionale, il Pdl l’aveva chiesto da tempo: Lombardo ha soltanto anticipato i tempi”. Lo ha detto il co-coordinatore del Pdl in Sicilia, Domenico Nania. Alla domanda sulla eventualità di una riproposizione dell’esperienza del milazzismo, Nania ha risposto: “Non credo sia possibile al’interno di un sistema bipolare. In un sistema consociativo era possibile, in uno bipolare no perché sono gli elettori che indicano la strada”. “Lombardo ha già chiarito – ha aggiunto il senatore – che non intende aprire a sinistra e quindi
dobbiamo incontrarci per parlare delle cose da fare e del programma di governo”.