Palazzo delle Aquile incerottato | Al palo il restauro da 8 milioni - Live Sicilia

Palazzo delle Aquile incerottato | Al palo il restauro da 8 milioni

La scala chiusa per motivi di sicurezza a Palazzo delle Aquile

Dalle parti pericolanti al lucernaio che perde acqua. Le "ferite" del Palazzo simbolo della città.

PALERMO – Impianti vecchi, balaustre pericolanti e infiltrazioni d’acqua dal lucernaio in caso di pioggia. La sede storica del comune di Palermo, infatti, sta lentamente palesando gli effetti del tempo sotto gli occhi di dipendenti e consiglieri comunali. Ma soprattutto alla presenza di migliaia di turisti che affollano la città nell’anno in cui è capitale italiana della cultura e ad una manciata di settimana dall’avvio di Manifesta, la biennale di arte contemporanea.

Solo pochi giorni fa la chiusura della scalinata monumentale a causa del rischio crollo delle colonnine di marmo. Segnalazione fatta non senza polemiche dal consigliere grillino Igor Gelarda: “Dopo la mia segnalazione sul pericolo che la terzultima colonnina della balaustra di marmo al primo piano dello Scalone monumentale, hanno chiuso la scala – ha detto il consigliere pentastellato -. Anche perché nel frattempo si sono accorti pure di un’altra parte in marmo che andava messa in sicurezza. Avevo già segnalato lo stato penoso in cui versavano il bagno e il corridoio del pianterreno, utilizzato da moltissimi turisti e impiegati. Il Palazzo delle Aquile è lo specchio di questa amministrazione comunale”.

Il 23 maggio un gruppo fra tecnici e responsabili della sicurezza hanno fatto un sopralluogo e hanno assicurato che “la balaustra e le colonnine verranno messe in sicurezza al più presto, ma sia chiaro non stiamo parlando di un intervento di restauro del Palazzo di città”. Già dal 2016 si annuncia il via a un intervento di manutenzione straordinaria, nel 2017 è stato presentato il bando ad evidenza pubblica per affidare i lavori, per un budget di poco più di 8 milioni di euro. Tutto pronto sulla carta dallo scorso 24 marzo, ma nei fatti il cantiere, che dovrebbe durare quattro anni, non è mai stato aperto. I problemi più grossi, infatti, non sono quelli segnalati da Gelarda, l’intero edificio avrebbe bisogno di interventi strutturali profondi: il lucernario che sovrasta il palazzo storico perde e quindi ogni volta che piove si formano grosse pozze d’acqua nel cortile centrale, le crepe sui muri non si contano, l’impianto elettrico è vetusto, cavi volanti ornano le facciate interne. E ancora, infissi e porte mai restaurate oggi sono ormai inutili e difettosi, le splendide decorazione dei tetti delle prestigiose sale interne sono compromesse a causa delle macchie di muffa e umidità. Senza parlare della violazione delle basilari norme di sicurezza. Tanto il lavoro da fare per riconsegnare agli antichi splendori il Palazzo Pretorio, sorto nel XIV secolo per volere di Federico II d’Aragona e completamente ricostruito nel Quattrocento dal pretore Pietro Speciale.

La certezza è che la sede istituzionale del Comune ha bisogno di numerosi interventi. Il bando dell’anno scorso prevedeva per esempio il rifacimento delle scale interne in base alle norme di sicurezza vigenti, lavori per rendere accessibile completamente il palazzo ad invalidi e portatori di handicap, il ripristino dell’impianto elettrico e la messa a norma del lucernario e l’ottimizzazione del sistema per smaltire l’acqua piovana, vero tallone d’Achille di Palazzo delle Aquile. Gli ultimi lavori risalgono al 2000, quando si intervenne solo sul prospetto esterno in occasione della conferenza internazionale dell’Onu che si svolse a Palermo. Da allora solo interventi isolati e mirati in base alle emergenze, come quello che gli operai faranno mercoledì per riaprire lo scalone centrale. “L’ordine dei materiali è già partito – ha spiegato l’assessore alla Rigenerazione urbana Emilio Arcuri – ”. Tutto tace invece per quando riguarda l’avvio degli interventi strutturali e di restauro: “Siamo ancora in fase di gara – ha detto Arcuri – tutto è fermo all’Urega (l’Ufficio regionale per l’espletamento di gare per l’appalto di lavori pubblici). Ho scritto una nota a chi di competenza per avere notizie, sono in attesa di delucidazioni”. Quando si avvierà il cantiere il palazzo rimarrà operativo, i lavori infatti si svolgeranno per fasi e per aree, limitando così i disagi: permettendo ai dipendenti di continuare a lavorare e a Giunta e Consiglio comunale di riunirsi.


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