PALERMO – Il Pd “tentato” dalla candidatura di Franco Miceli. Il nome del volto storico del centrosinistra palermitano sembrerebbe non dispiacere in casa dem. Fonti vicine ai vertici del Pd siciliano fanno sapere che il nome del presidente dell’ordine degli architetti, da leggere nell’ottica di una candidatura civica e pienamente ancorata alla storia del centrosinistra palermitano, incontra l’assoluta disponibilità dei vertici del partito. Nessun veto, insomma. Anzi, un’occasione per tenere insieme il livello regionale e quello provinciale del partito (che ieri attraverso l’intervento dei diversi segretari dei circoli cittadini aveva salutato con favore la candidatura di Miceli). E di riflesso archiviare definitivamente la pratica delle primarie.
Nelle stesse ore batte un colpo anche la minoranza orfiniana, guidata da Antonio Rubino, che annuncia attraverso un comunicato stampa la convocazione del coordinamento di Left Wing. “Alla luce dell’evoluzione del quadro politico circa le elezioni amministrative di Palermo e della candidatura di Franco Miceli alla carica di Sindaco, ho ritenuto opportuno convocare per questa sera il coordinamento palermitano di Left Wing alla presenza di Matteo Orfini”, si legge. “L’Assemblea provinciale del PD convocata per il 14 marzo prossimo – continua Rubino – sarà decisiva per sciogliere definitivamente i nodi politici, a cominciare dalla coalizione che intendiamo costruire, ma anche per capire come il Pd intenderà affrontare la campagna elettorale. Noi faremo la nostra parte”, continua la nota.
Insomma, il Pd lavora per non perdere pezzi e nel frattempo rilancia la palla nella metà campo degli alleati pentastellati che ieri sul nome di Miceli hanno visto consumarsi una frattura di non poco conto. Da un lato la benedizione della frangia che fa capo ad Adriano Varrica e Roberta Alaimo (che ha salutato la candidatura come “un’eccellente notizia”), dall’altro quella legata a Gianpiero Trizzino (il deputato ha lamentato l’assenza di un confronto preliminare sul nome di Miceli). Insomma, un sasso è stato gettato nelle acque stagnanti del centrosinistra. Un “sasso” (l’ipotesi Miceli) che si scontra con la richiesta pressante di imbastire le primarie avanzata dall’attuale sindaco Orlando ma che ottiene il via libera dal mondo che fa riferimento a Giusto Catania. E che secondo qualcuno non chiude le porte in maniera definitiva alla possibilità di allargare il famoso perimetro della coalizione.