Palermo, blitz della polizia: 8 arresti per droga

L’algerino, i palermitani e 3 tonnellate di “fumo”: 8 arresti

Operazione della squadra mobile. Un elegante uomo d'affari pedinato in aeroporto

PALERMO – Otto arresti per droga a Palermo. Il blitz è della squadra mobile. Il giudice per le indagini preliminari Lirio Conti ha accolto la richiesta dei pubblici ministeri Giovanni Antoci e Maria Rosaria Perricone.

In carcere sono finiti Giuseppe Urrata, Alessio e Rosario Tinnirello, Eduardo Ciotti, Giovanni Di Stefano, Antonino La Vardera, Antonino Li Causi e Youcef Lounis. Rosario Tinnirello in passato è stato condannato per mafia, mentre La Vardera indagato per lo stesso reato. Al momento, però, non sarebbe emersa la diretta regia di Cosa Nostra sul grande affare. Le indagini, però, proseguono.

Il cuore dell’inchiesta, di cui finora emergono pochi dettagli, riguarda i traffici nei rioni Sperone e Brancaccio. Si parla di un carico di tre tonnellate di hashish di cui si sarebbe occupato Youcef Lounis, pedinato dai poliziotti al suo arrivo in aeroporto a Palermo. Viaggiava per mezza Europa e Africa. Un fantasma con false identità su cui si sono concentrate le indagini dei poliziotti.

Sarebbe arrivato in città per trattare un affare enorme. Tremila chili di hashish avrebbero dovuto essere fatti colare a picco in mare per poi essere recuperati. Gli agenti stavano alle calcagna dell’elegante uomo d’affari. Abito grigio, cappotto nero e borsa di pelle. Ora il suo nome fa parte dell’elenco delle persone raggiunte da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere.

L’indagine è partita nel 2019, monitorando un parcheggio nel quartiere Brancaccio. Nell’agosto 2020 è stato fermato un carico di 105 chili di hashish. Nel corso delle attività d’indagine si è consolidato, in proposito, l’obiettivo del gruppo. La droga seguiva la triangolazione Marocco, Spagna, Italia. Ottima qualità con prezzi concorrenziali.

Il trafficante di origine algerina, amante del lusso, è stato rintracciato ed arrestato in provincia di Caserta. Aveva addosso una pistola semiautomatica, marca Beretta, calibro 7.65, risultata rubata.

responsabilità penali per i fatti indicati saranno accertati in sede di giudizio e che pertanto al
momento tutti gli indagati devono considerarsi innocenti fino a sentenza definitiva.
Palermo, 18 maggio 2023


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