Dionisi: "Palermo un passo avanti per me. Niente difesa a tre"

Dionisi: “Palermo un passo avanti per me. Niente difesa a tre”

Il tecnico dei rosanero si presenta alla piazza del capoluogo siciliano
CALCIO - SERIE B
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PALERMO – Il tecnico Alessio Dionisi, nella sala stampa del “Renzo Barbera”, ha rilasciato le prime dichiarazioni da nuovo allenatore del Palermo. Con entusiasmo e grande voglia di fare, in presenza anche del ds Morgan De Sanctis e dell’ad Giovanni Gardini, Dionisi si è presentato alla piazza del capoluogo siciliano.

“Sono contento, molto felice di essere qua. Ho accettato con grande entusiasmo, abbiamo questa sfida insieme. Dietro di noi c’è tutto il gruppo del CFG e la passione della piazza che già percepisco in questi primi giorni”.

“Ad oggi la categoria che conosco meglio è la Serie D (ride, ndr). Uso una metafora, ai vostri occhi ho fatto un passo indietro per farne tre in avanti. Ho accettato con grande entusiasmo dal primo momento. I matrimoni si fanno in due, soprattutto con la volontà. Bisogna volerle le cose per poi essere uniti nei momenti che contano. Ogni giorno proveremo a migliorare quanto fatto partendo da un’ottima base”.

“Non sento nessun peso, ma un grande stimolo. Io arrivo dalla Serie D non dalla Serie A, per me questo è un passo avanti. Dobbiamo accettare quello che siamo oggi per migliorarci domani sapendo che ci sono delle difficoltà. Io ci sono e non vedo l’ora”.

“Il direttore (Gardini, ndr) ha parlato in separata sede e ha detto di migliorare. Secondo me è stato fatto del buono, nella costruzione e nella programmazione. Dobbiamo continuare e vogliamo migliorarci su quanto è stato fatto. La speranza è rimanere all’altezza delle aspettative. Sto scoprendo da dove sono partiti, abbiamo le idee abbastanza chiare su cosa è migliorabile ma la volontà deve essere univoca. Non sono venuto per firmare solo un contratto, ma come me tutti gli altri”.

Dionisi e la scelta di Palermo

“Non posso decidere quali sono le squadre per me, posso solo scegliere tra le varie opportunità e questa l’ho colta. Per questo dico ‘finalmente’. Ogni piazza e ogni stagione è diversa, non esiste il calcio di un allenatore. Non credo sia più difficile o più semplice, mi devo intanto adeguare all’ambiente che fa la gente, la società e la qualità dei giocatori. Così svilupperemo il massimo che è nelle nostre corde”.

“Il mio o il nostro obiettivo sarà avere un’identità, che significa non vincere sempre ma alzarsi dopo le difficoltà. La piazza trasmette tanto, c’è tanta passione non pressione. Io ho passione per il calcio. Quindi finalmente ho un’opportunità e sono ben felice di rappresentare questa città e questi colori unici”.

“Per quanto riguarda l’esonero dico che è un’esperienza. Trapattoni non lo conosco di persona ma disse che gli allenatori si distinguono in due categorie: quelli che verrano e quelli che sono stati esonerati. E io non mi sono mai fatto mancare niente. Bisogna accettarlo, purtroppo non ho finito la stagione e fa parte del mio bagaglio. Cercherà di trasmettere proprio questo alla squadra”.

Sul calcio di Dionisi

“Diktat? Questo è un termine forte, non mi piace. La disponibilità è al primo posto, pretendo questo. Se non c’è questo da parte dei giocatori non andiamo dalla stessa parte. Abbiamo le idee abbastanza chiare tra noi, ci vuole tempo per mettere dentro i pezzi giusti. Alla base ci deve essere questo”.

“Le difficoltà ci sono in tute le stagioni e in tutte le realtà. Dobbiamo tramutare le pressioni in motivazioni. Ci dobbiamo riconoscere noi comunque, in un campionato lungo ed equilibrato come la Serie B. In Serie A non succede quello che succede qui, quindi dobbiamo lavorare per essere uniti sempre. Troppo facile esserlo ora, l’obiettivo si raggiunge alla fine e l’arrivo è lontano”.

“Sistema di gioco? Ripartiremo dalle sicurezze e dalla qualità dei giocatori. Devo trovare disponibilità e verranno messi a proprio agio, perché solo così si ottiene il meglio. In tutti i modi proveremo a fare questo. Dobbiamo solo cercare di essere efficaci. Non giocheremo a tre dietro, il resto penso si possa interpretare“.

“Staff tecnico? Non vengo da solo. I giocatori li ho sentiti tutti telefonicamente, mi volevo presentare e trasmettere cosa voglio da loro dal primo giorno. Le parole hanno un valore, dette al telefono in un modo e vis a vis e sul campo in un altro. Ho voluto ascoltare loro e capire da dove ripartire, ma dalle motivazioni non dall’idea tecnica o tattica”.

Il Palermo di mister Dionisi

“Sui giovani? Un allenatore non conosce mai fino in fondo le qualità di un giocatore. Ho un’idea su questi ragazzi giovani, ma come su tutta la rosa. Per quanto riguarda il campo, la squadra la alleno io e la formazione la faccio io. La valorizzazione parte da la ed è di tutti i giocatori. L’obiettivo è che ci sia più competizione possibile, perché questa alza il livello. Cercheremo di tirare fuori quel qualcosa in più”.

“Non mi identifico in un sistema di gioco, ma nelle qualità dei giocatori. Stulac l’ho già allenato ma non è l’unico. L’ho sentito al telefono e l’ho stimolato, poteva far di più e ne è consapevole. Voglio vedere, ma non solo le qualità perché quelle le riconosco. Poi c’è la competizione, qualcuno si esalta e qualcuno lascia il posto al compagno. Le scelte le fa l’allenatore e Leo Stulac ad oggi è un giocatore del Palermo che deve dimostrare di avere spirito di rivalsa”.

“Prima esperienza al sud? Sono contento e curioso. Lo percepisco già, cerco di cogliere anche attraverso Migliaccio e la proprietà o i giocatori. Chi l’ha già vissuto mi può trasmettere. Voglio misurarmi anche con quello, con le difficoltà perché fanno parte del gioco. La mia famiglia è felice di questo”.


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