PALERMO – Lo scontro fra i governi, nazionale e regionale, e Ryanair prosegue e spunta l’ombra del taglio di alcuni voli. Che però qualcuno smentisce.
Voli e prezzi: lo scontro continua
Tutto è iniziato con il decreto varato da Roma per arginare il caro voli. Mesi prima a livello regionale, il governo di Renato Schifani aveva presentato degli esposti all’Antitrust. Il sospetto è che le compagnie facciano cartello per mantenere altri i prezzi. Ora si scopre che a partire da settembre la compagnia irlandese abolirà tre voli sulla rotta Palermo-Roma, andata e ritorno, riducendo a quattro i voli del venerdì. C’entra lo scontro sul caro voli e il decreto che blocca gli algoritmi per stabilire il prezzo bollato come contrario alla normativa europea dall’amministratore delegato della compagnia aerea?
Secondo Gesap, la società di gestione dell’aeroporto Falcone e Borsellino non c’è stata alcuna cancellazione di voli. Si tratta di una programmazione prevista da tempo con i voli per Roma che passano da 42 alla settimana a 39. Peraltro si tratta di una riduzione arrivata dopo l’incremento dei mesi estivi.
In subbuglio anche i sindacati che vedono uno spettro all’orizzonte. Il tema è quello del co-marketing, ovvero gli incentivi fiscali offerti dagli enti locali in cambio di rotte e passeggeri. Comuni e regioni versano soldi ai vettori low cost per mantenerne l’attività in loco.
Il capitolo co-marketing
“Lo scontro tra Ryanair e il governo siciliano, con le assurde accuse al co-marketing, avrà un solo effetto: spingere la compagnia aerea a lasciare l’aeroporto Falcone-Borsellino – spiega Gianluca Colombino, segretario generale Legea Cisal, sindacato più rappresentativo dell’aeroporto di Punta Raisi -. Sarebbe un doppio disastro per i siciliani sia come viaggiatori che come proprietari della Gesap, la società di gestione dello scalo che, lo ricordiamo, è quasi interamente pubblica ed è una delle porte di accesso del turismo nella nostra Isola”.
“La crociata contro Ryanair si rivelerà un boomerang: il co-marketing è applicato in tutti gli scali del mondo e ha enormi ricadute economiche, anche a Trapani dove la Regione lo applica senza porsi nessuno dei problemi che invece solleva su Palermo – prosegue Colombino -. Se le compagnie low-cost decidessero di punto in bianco di lasciare il capoluogo, come hanno già fatto in altre realtà, la Gesap subirebbe danni incalcolabili. Chiediamo a Roberto Lagalla, come sindaco di Palermo e della Città metropolitana e in quanto tale azionista di maggioranza della società, di rompere questo silenzio e di intervenire in una vicenda dagli effetti potenzialmente dannosi per tutto il territorio e per i lavoratori”.
Un volo certamente è saltato. peraltro in uno scalo partecipato quasi totalmente dalla Regione siciliana. Ed è quello Ryanair Trapani-Bologna. Niente volo del martedì, sarà operativo solo durante le feste di Natale.