PALERMO – La prescrizione spazza via una parte delle accuse. Nove anni dopo il crollo del viadotto Scorciavacche escono dal processo i dirigenti dell’Anas Claudio Bucci, Maria Coppola, Salvatore Giuseppe Tonti, i rappresentanti dell’impresa Giuseppe Buzzanca, Stanislao Fortino, Fulvio Giovannini, Pierfrancesco Paglini, Giuseppe Russello e Nicolò Trovato. Anche la posizione del dirigente Alfredo Bajo sarebbe andata prescritta, ma il reato è stato dichiarato estinto per la morte dell’imputato. Il processo va avanti per l’ex presidente dell’Anas, Pietro Ciucci, e i dirigenti Stefano Liani e Michele Vigna.
Lo ha deciso il Tribunale di Palermo prendendo atto che per i reati di attentato alla sicurezza dei trasporti e falso si è perso troppo tempo. Non è andata prescritta l’ipotesi di induzione a dare o promettere utilità. Il cedimento del viadotto avvenne il 30 dicembre 2014, una settimana l’inaugurazione lungo lo scorrimento veloce Palermo-Agrigento in territorio di Mezzojuso. Ad incidere sui tempi, rendendoli biblici, è stato un conflitto di competenza risolto dalla Cassazione. I supremi giudici stabilirono che la sede naturale del processo era Palermo e non Termini Imerese o Roma.
Palermo perché è la città dove furono firmati in contratti con l’impresa Bolognetta scpa, mentre a Roma ha sede l’Anas e a Termini Imerese ricade il tratto di strada. A sollevare il tema della competenza furono i legali delle difese fra cui Fabrizio Lanzarone, Enrico Sorgi, Giovanni Crimi, Alfonso Sorge e Andrea Crescimanno. A segnare la storia del processo anche i passaggi di sezione, le riassegnazioni e persino l’iscrizione in una sezione sbagliata del Tribunale.
Secondo l’accusa, pur in assenza di collaudo si procedette lo stesso con l’inaugurazione e l’apertura al transito. Non ci furono feriti.