PALERMO – Per cinque anni fianco a fianco: Sara tra i banchi, loro dietro alla cattedra. L’hanno conosciuta bene, ricordano il suo impegno nello studio, la sua curiosità, la voglia di realizzarsi. E oggi piangono per lei, scossi da una tragedia che provoca dolore e incredulità anche nella scuola che Sara Campanella aveva frequentato prima di iscriversi all’università. Sono gli ex docenti della ragazza uccisa a Messina con una coltellata al collo: per l’omicidio è stato fermato Stefano Argentino, suo collega di ateneo che ha 27 anni.
La giovane, descritta da tutti come una ragazza solare e tenace, si recava ogni giorno a Bagheria, dove frequentava il liceo classico Francesco Scaduto. In quegli anni abitava ancora a Portella di Mare, nel Palermitano, con la sua famiglia. In tanti conoscono il fratello Claudio e genitori, Rosario e Maria Concetta, che tuttora vivono nella piccola frazione di Misilmeri. La madre è un’insegnante in un istituto comprensivo.
L’ex scuola di Sara: “Credeva nei suoi sogni”
Ed è proprio il liceo di Bagheria a lasciare in queste ore un messaggio struggente per Sara: “La nostra comunità scolastica è incredula e profondamente addolorata. Sara è stata una nostra studentessa. Era solare, gioiosa, piena di vita e ora giace inerme, strappata prematuramente alla vita e agli affetti familiari. Assieme alla famiglia, attenta e premurosa, abbiamo contribuito a crescere Sara nel rispetto per gli altri, l’abbiamo educata all’amore, alla speranza, all’impegno”.
E proseguono: “Abbiamo delineato con lei i traguardi da raggiungere, coltivato le sue speranze di un mondo giusto, aperto le porte della sua vita da adulta. Con Sara muore una parte di tutti noi che credeva in lei e nei suoi sogni, ma Sara resterà sempre parte della nostra comunità, continuerà a vivere nel respiro dei nostri ragazzi e delle nostre ragazze, nei loro aneliti, nella loro voglia di vivere e di amare. Siamo vicini allo strazio della famiglia”.
Lo zio: “Mia nipote era felice”
Rabbia e incredulità anche davanti all’obitorio del Policlinico di Messina, dove uno zio di Sara parla della felicità della nipote che stava concludendo gli studi in modo eccellente: “Mia nipote era una ragazza solare, si stava laureando ed era felice di stare a Messina. Pensava a studiare e non era fidanzata con nessuno”.
L’amica d’infanzia: “Vorrei fosse un brutto sogno”
Una realtà che sembra impossibile da accettare anche per un’amica d’infanzia di Sara, che le dedica un lungo post, ricordando le esperienze condivise e tutti i momenti che hanno profondamente segnato il loro legame. “Vorrei che fosse solamente un brutto sogno e niente di più – scrive Mikaela -. poi peró mi guardo intorno, ascolto la televisione, ti chiamo, ma tu non rispondi e capisco che tutto questo sia successo realmente”.
“Ci siamo conosciute alle elementari – racconta – diventammo amiche inseparabili e continuammo le medie insieme perchè l’importante era essere nella stessa classe per sostenerci a vicenda. Tu sostenevi me, io sostenevo te. Ci rallegravamo le giornate, ci aiutavamo con i compiti e tu eri sempre un motivo in più per andare a scuola, sarei andata a trovare la mia compagnetta del cuore”.
“Hai fatto tanti sacrifici”
“Gli anni son passati – aggiunge Mikaela – ma tu non sei mai passata e non sei mai andata via dal mio cuore e dalla mia quotidianità. Arrivó il giorno del test per le professioni sanitarie, volevi diventare un tecnico di laboratorio biomedico e quest’anno ti saresti laureata coronando il tuo sogno, ricordo ancora quando parlando al telefono ti mettesti a piangere incredula dicendomi “Miky sono entrata, ho superato il test…non ci credo”. Avevo l’ansia proprio come te, gioivo proprio come te. Ero felice, tu ce l’avevi fatta.
“Strappata alla vita in modo crudele”
“Te ne andasti da casa per inseguire il tuo sogno – continua il messaggio – diventare ció che volevi e che speravi, con sacrifici, ma sempre con caparbietà e tenacia, perchè cara amica mia, le persone grandi come te sognano in grande. Oggi la vita ti è stata strappata ingiustamente, crudelmente. Con gli occhi pieni di lacrime e il cuore in mille pezzi ti dico che non sarà mai un addio, continuerai a vivere tra noi, con chi amavi e con chi ti amava. Amore, brilla e splendi più che mai così come facevi in terra, ti ho voluto bene dal primo istante in cui ti vidi, quando eravamo due bambine piccole e ingenue. E te ne vorró per sempre. Ciao Sara, ci hai distrutto”.
La fiaccolata a Messina
Intanto l’Università di Messina e le associazioni studentesche, con la collaborazione del Comune, stanno organizzando una fiaccolata in memoria di Sara. Il corteo partirà giovedì prossimo, alle 19.30, dal cortile del Rettorato in Piazza Pugliatti. Coinvolgerà la Comunità accademica ed è aperta a tutti i cittadini che vorranno prenderne parte. Dopo un momento di riflessione nel cortile, il corteo si muoverà fino a piazza dell’Unione Europea, sede del Municipio”.
Lutto cittadino a Misilmeri
A Misilmeri sarà invece proclamato il lutto cittadino. Il sindaco Rosario Rizzolo sta concordando la data con la sua giunta, i sacerdoti e i dirigenti scolastici. “Misilmeri e i misilmeresi – ha detto nelle scorse ore il primo citatdino – condannano questo vile gesto, questa atroce violenza nei confronti di una giovane donna. Mai si vorrebbero dare notizie di questo tipo perché fatti così non dovrebbero mai accadere, mai. Non ci fermeremo e continueremo a lottare anche per Sara, basta basta basta violenza basta basta basta violenza contro le donne”.

