Palermo, l'omicidio Burgio e il nuovo arresto in trattoria

Palermo, cocaina in trattoria: gli intrecci con l’omicidio Burgio

Il locale appartiene alla famiglia della vittima

PALERMO – Era iniziato come un controllo amministrativo e si è concluso con un arresto per droga. I carabinieri della stazione Palermo Centro sono andati a bussare alla porta della trattoria “Zia Pina” in via dei Cassari, alla Vucciria.

Dentro c’era Ivan Augello, 25 anni. Sul tavolo della cucina una quarantina di involucri di cocaina. Non è un locale qualsiasi. La “zia Pina”, infatti, è la nonna di Filippo Burgio, uomo della famiglia mafiosa di Porta Nuova e vecchia conoscenza degli investigatori.

Era l’uomo che teneva la cassa delle estorsioni della famiglia di Palermo Centro. Storico il suo rapporto con Gianni Nicchi, arrestato nel 2009 dopo una breve latitanza, capo del mandamento di Pagliarelli.

Filippo Burgio è il padre di Emanuele, assassinato ad una manciata di metri dalla trattoria il 30 maggio 2021. Un omicidio preceduto da una lite, i cui contorni però portavano allo spaccio di droga. Filippo Burgio di recente è stato condannato a 20 anni: meditava la vendetta per la morte del figlio.

Ivan Augello non era lì per questioni legate alla trattoria, in cui non ha alcun ruolo. Anche il suo è un nome che ritorna.

Nel gennaio scorso i carabinieri hanno azzerata una delle tante reti dello spaccio alla Vucciria. L’uomo forte sarebbe stato Leonardo Marino. Qualcuno sussurrava che Marino volesse affidare ad Augello la gestione della piazza al posto di Luigi Abbate. Anche Abbate fu arrestato nel blitz. Adesso la Procura sta cercando di capire se gli arresti abbiano spianato la strada ad Augello.


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