23 Maggio 2023, 13:28
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PALERMO – Aprile 2022. Francesco Castelli viene fermato allo svincolo autostradale di Casteldaccia. In macchina nascondeva 5 panetti per quasi mezzo chilo di hashish. Il suo è un ruolo chiave nell’operazione dei carabinieri che coinvolge otto oersone. Non è stato raggiunto dall’ordinanza di custodia cautelare soltanto perché era già stato arrestato. Dai domiciliari, però, avrebbe continuato a gestire gli affari.
Durante la perquisizione gli investigatori trivarono il libro della contabilità: “Perché loro appunto sono centomila e io me li scrivo”, diceva Castelli che vendeva la droga con la formula del “pagherò”. Dopo l’arresto Castelli aveva un chiodo fisso: recuperare i crediti. Lo avrebbe fatto assieme al cognato, Filippo Traina, e con metodi violenti. “Ora abbuscamu a tutti e ci leviamo il pensiero”, diceva Traina. Che un giorno, mentre consegnava le dosi assieme ad Emanuele Adestri, pure lui coinvolto nel blitz, incontrò un cliente che non aveva ancora saldato il debito. Adestri raccontava la sorte che gli era toccata. Per prima cosa lo insultarono: “Catu i munnizza”. Poi “lo ha scatenato (picchiato, ndr) tutto compà. Hai capito? Lo ha scatenato tutto… ti giuro mi è sembrato piatuso…. gli ha fatto: boom. Boom. E boom”. E mentre parlava simulava il gesto degli schiaffi.
Un’altra volta era Castelli a raccontare cosa aveva fatto: “Come quando fu che sono andato dai fratelli Gargano, io con la mazza ci sono andato. Ma no per fare… subito nelle gambe, boom”. E i clienti della droga saldarono i debiti.
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23 Maggio 2023, 13:28