PALERMO – Palazzo Comitini presenta ufficialmente all’Antitrust la richiesta di deroga per Palermo Energia, la società strumentale della Provincia di Palermo che, in base alle norme della spending review di stampo montiano, dovrebbe essere messa sul mercato entro il 30 giugno o liquidata entro il 31 dicembre. Tempi stretti, dunque, e tanta preoccupazione per i 160 lavoratori che ad oggi si occupano di svolgere servizi per conto dell’ente locale (dal portierato alle piccole manutenzioni) e dovrebbero cominciare anche ad occuparsi dei controlli delle caldaie e di pannelli solari.
L’unica speranza, per ora, è per l’appunto una deroga romana che certifichi come il rivolgersi al mercato sia meno conveniente che mantenere in piedi (e del tutto pubblica) la società, accomunata nel suo destino ad altre aziende come la Sispi del comune di Palermo. “La richiesta di deroga è motivata dalle peculiari caratteristiche economiche, sociali, ambientali e geomorfologiche del contesto territoriale di riferimento – si legge in una nota della Provincia – ma anche dalla legge regionale dello scorso 27 marzo che prevede l’abolizione delle Province e la loro sostituzione con i liberi consorzi dei comuni. Sulla richiesta della Provincia l’Antitrust dovrà rendere parere vincolante entro 60 giorni dalla ricezione”.
La speranza era in un apposito intervento del nuovo governo Letta, che però al momento non è ancora arrivato. “La situazione che è maturata – afferma il Presidente Giovanni Avanti – impedisce all’ente di poter procedere a vendere la società con procedure di evidenza pubblica e ad assegnare il servizio per cinque anni, non potendo assumere obbligazioni quinquennali in seguito alla prossima riforma dell’ente. In ogni caso stiamo documentando all’Antitrust come i servizi resi dalla società presentano reali economie di scala che rendono la sua attività assolutamente competitiva nel territorio e vantaggiosa rispetto all’ingresso nel mercato. Palermo Energia – aggiunge Avanti – è un fiore all’occhiello per la Provincia e va salvaguardata, così come vanno salvaguardati tutti i posti di lavoro. Mi auguro che la gestione commissariale possa seguire attentamente questo percorso e che l’Antitrust valuti positivamente le particolari motivazioni e la documentazione che abbiamo predisposto. Come Presidente dell’Unione regionale delle Province siciliane porterò comunque la problematica all’attenzione del Governo regionale nell’ambito del tavolo di confronto sul progetto di riforma delle Province”.
“Questa richiesta arriva con grave e incomprensibile ritardo, l’auspicio è che questo non sia di nocumento alla possibilità di ottenere la deroga e salvaguardare i lavoratori”, dice il presidente della commissione Controllo e garanzia Gaetano Lapunzina, che già a marzo aveva chiesto l’invio dell’istanza a Roma. I lavoratori sono dunque scesi in piazza e dalle 8 del mattino tengono un sit-in di fronte Palazzo d’Orleans, iniziando uno sciopero che si protrarrà fino al 18 giugno.