PALERMO – “La tua morte è stata invano. Continuiamo a subire ingiustizie”. Così hanno scritto gli ex lavoratori della formazione e sportellisti in un biglietto lasciato sulla tomba del giudice Giovanni Falcone. Questa mattina, intorno alle 11, gli ex dipendenti degli enti regionali si sono ritrovati nella chiesa di San Domenico a Palermo, per un presidio silenzioso.
“Siamo qui in preghiera, senza simboli né bandiere, per chiedere la fine di questo calvario – ha detto Costantino Guzzo, responsabile dell’Unione Sindacale di Base – Non sappiamo più da che parte stia la giustizia”.
Insieme a lui, un gruppo di circa venti colleghi, appartenenti a vari sindacati autonomi: ci sono volti storici della protesta come Adriana Vitale degli sportelli multifunzionali e c’è anche Vincenzo Figuccia, deputato regionale che segue la vicenda da molti anni. Per il parlamentare dell’Udc è tempo che il governo nazionale, tramite la prossima finanziaria, renda operativo il provvedimento approvato all’Ars, che punta a garantire la riassunzione per gli ex della formazione:
“Le riforme inserite nel Def possono davvero permettere il reinserimento socio-lavorativo dei cittadini. Se saranno rispettati gli impegni, a questa platea verranno riconosciuti meriti di una battaglia portata avanti senza indugi anche quando è mancata loro la terra sotto i piedi. Il mio appello – conclude Figuccia – va alle forze politiche tutte perché guardino con maggiore attenzione a questa vertenza che nonostante gli stenti, sembra intravedere un barlume di speranza. Io dal canto mio non esiterò a stare al loro fianco”.