PALERMO – Grazie ad una serie di atti falsi avrebbe ottenuto rimborsi di spese legali mai sostenute. La Procura di Palermo ha chiesto il rinvio a giudizio di Alessandro Cuccio, 66 anni, dipendente amministrativo dell’Azienda ospedali riuniti Villa Sofia-Cervello di Palermo per truffa e falso. L’udienza preliminare è fissata a novembre.
Le accuse della Procura
Secondo il procuratore aggiunto Sergio Demontis e il sostituto Giorgia Spiri, Cuccio avrebbe incassato 16.000 euro che non gli spettavano. Altri 7 mila euro avrebbe provato ad ottenerli, ma è stato scoperto dal responsabile del servizio affari legali dell’Azienda ospedaliera.
Ed è partendo da questo episodio, datato marzo 2020, che a ritroso sarebbero stati ricostruiti i tre precedenti avvenuti nel dicembre 2019, nel gennaio e nel febbraio 2020.
Le “false” fatture dei penalisti
False erano le sentenze in cui Cuccio diceva di essere stato assolto e i decreti da cui risultava l’archiviazione delle inchieste a suo carico (si tratta di processi in corso per delle irregolarità in alcune gare di appalto). False erano le fatture apparentemente rilasciate da tre noti avvocati penalisti palermitani.
Con queste pezze di appoggio Cuccio avrebbe predisposto le delibere, da lui stesso firmate, con cui dava il via libera ai rimborsi. Una condizione, secondo la Procura, di conflitto d’interessi che ha fatto scattare anche al contestazione di abuso d’ufficio.