Forza Italia, una scelta di campo e di benessere per la Sicilia e i siciliani

Forza Italia, una scelta di campo e di benessere per la Sicilia e i siciliani

COMUNICAZIONE ELETTORALE
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Gentile direttore,

la campagna elettorale del Partito democratico è tutta una gigantesca, disperata fake news, ed Enrico Letta ormai dice tutto e il contrario di tutto, tira pugni alla cieca come un pugile suonato. Un giorno invita alla sommossa gli elettori, lanciando l’allarme per la democrazia italiana, in pericolo in caso della vittoria del centrodestra. Il giorno dopo, a mettere in pericolo la democrazia non è più il centrodestra ma la legge elettorale. Una toppa di gran lunga peggiore del buco, perché a imporre la legge elettorale antidemocratica è stato lo stesso Pd, a colpi di questioni di fiducia. E non sono stati i soli vaneggiamenti.

Vogliamo parlare degli autobus con i manifesti rossoneri in cui promette diritti, salario minimo, meno tasse per chi lavora? Perché non ha realizzato questo mirabolante programma durante gli 11 anni in cui i Dem sono stati al governo, pur non avendo mai vinto un’elezione? Semplice, perché oltre a non esserne in grado, il lato B di quei manifesti nasconde la vera natura e il reale intento del Pd, sostenuto da Sinistra italiana: aumento delle tasse e introduzione della patrimoniale.
Ma soprattutto, dov’è finito il Sud nei pensieri di Letta? Dov’è finita la Sicilia? Dove sono finiti i siciliani? Semplicemente, non esistono. Parlo da siciliano, nato a Caltanissetta, cresciuto a Mazara del Vallo, trasferitomi a Palermo per frequentare l’università a Palermo, per poi cominciare a lavorare per il Giornale di Sicilia. Sono figlio si questa terra e anche se per motivi professionali ho dovuto trasferirmi, non l’ho mai lasciata, non l’ho mai dimenticata, ho sempre sperato in un suo rilancio e, da parlamentare, ho lavorato duramente per realizzarlo. L’isola e i suoi abitanti sono al centro del programma di Forza Italia. Per questo, abbiamo chiesto e ottenuto dai nostri alleati che è dallo sviluppo della Sicilia che può partire una nuova stagione per tutto il Meridione del Paese. E i siciliani l’hanno detto a chiare lettere quali sono le priorità per migliorare la loro condizione e quella della terra dove abitano. Oltre il 60 per cento è convinto che il lavoro e l’occupazione debbano avere la precedenza su tutto il resto. Oltre un terzo di loro pensa che sia fondamentale occuparsi dei trasporti pubblici, delle infrastrutture locali: strade, autostrade, ferrovie, porti e aeroporti.

Invece, girando per l’Isola, vediamo strade e autostrade abbandonate al loro destino: per le strade provinciali sarà cura della nuova presidenza della Regione Siciliana ripotare in vita le province e assicurare così la loro manutenzione così come l’Anas sarà messa in mora affinché riporti le autostrade a un livello di normalità, non esponendo chi le percorre anche a pericoli per la propria incolumità. Sul versante delle infrastrutture, bisogna dirselo chiaramente, le condizioni non sono degne di un paese civile. Vogliamo parlare delle ferrovie? Sembrano quelle dei tempi del Far West e adesso l’imperativo è quello di farle traghettare all’era moderna. Ovunque esiste l’Alta velocità, qui abbiamo solo quella bassa, praticamente da lumaca: è urgente invertire la tendenza e lavare l’onta di dover percorrere la Catania-Palermo in più ore, quando le due città distano meno di 200 chilometri. Uno dei problemi più gravi è rappresentato dai collegamenti da e per il resto dell’Italia, producendo a cascata difficoltà per l’economia e rendendo sempre più difficile una dimensione non solo italiana, ma anche europea della Sicilia. Lo sanno anche i suoi cittadini, che non a caso ritengono non rinviabile la realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina.

Tre quarti di loro, infatti, sono convinti che l’opera sia necessaria, insieme alle priorità di cui ho già parlato.
Il grande problema di questa terra è dunque la normalità: l’acqua, le infrastrutture, il lavoro. Ai siciliani va garantita la continuità territoriale, con le agevolazioni per i viaggi da allargare anche ai parenti. Se ad esempio un genitore residente a Palermo ha necessità di andare a trovare (o ad aiutare, perché in difficoltà) un figlio residente ad Ustica, deve avere diritto a tariffe agevolate per traghetti e aliscafo. Ecco, anche da queste cose passa quella normalità che ci vuole in Sicilia. Noi scommettiamo non solo sul fatto che, anche grazie al candidato alla Regione, Renato Schifani, colmeremo queste gravissime lacune, ma anche sul pieno ed effettivo rilancio dell’Isola, con un pensiero ai nostri giovani, che saranno le leve di domani e vanno messi in condizione di dimostrare che i siciliani sono in possesso delle risorse generazionali per eccellere rispetto al resto del Paese.


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