16 Luglio 2022, 09:51
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Caro direttore.
È da tanto che volevo scriverle, ma onestamente non me la sono sentita. La situazione era talmente disastrosa che mi sembrava quasi imbarazzante.
Mi ero convinto, poi, che l’opposizione in Consiglio facesse l’opposizione, come era naturale che fosse, ed ero anche convinto che Forza Italia facesse parte dell’opposizione, così come, ovviamente, il suo capo gruppo.
Mi sono accorto, invece, che c’era solo un manipolo di ‘poveri fessi’ che ha continuato a pensare che bisognava denunciare il malgoverno di Orlando e, soprattutto, opporsi alle sue finzioni contabili, che avrebbero portato alla rovina la città per i prossimi dieci anni (almeno), mentre parallelamente esisteva il governo della Repubblica di Vichy, presieduto da Giulio Tantillo, che faceva passare in Consiglio ogni sorta di nefandezza.
Vi ricorderete certamente della Repubblica di Vichy che era ufficialmente indipendente, ma che in realtà era uno Stato satellite, alle dipendenze del Terzo Reich.
È ovvio che, fortunatamente, a Palermo non c’era il Terzo Reich, ma la similitudine mi serviva per rendere chiaro cosa è accaduto in questi anni a Palermo in Consiglio Comunale.
Un gruppo di consiglieri, guidato da Giulio Tantillo, che con fierezza e buone ragioni, avrebbe dovuto fare una dura opposizione, è stato, invece, totalmente asservito al Sindaco Orlando.
Ora, direttore, io nei suoi confronti non nutro personali sentimenti di avversione, anzi, lo ritengo un abile manovratore, ma non credo che questo sia il modo corretto di fare politica.
Come spesso mi accade, però, caro direttore, mi sono perso e non sono sicuro di avere capito cosa sia successo e cosa succederà.
Una cosa è certa: la città ha voltato pagina e ha chiesto a gran voce al nuovo Sindaco ed al nuovo Consiglio Comunale una marcata discontinuità con la precedente amministrazione.
Direttore, a proposito di discontinuità, le posso chiedere una cosa? Ma questo Giulio Tantillo, di cui si parla come candidato alla Presidenza del Consiglio Comunale, è lo stesso che era a capo della Repubblica di Vichy nella precedente Consiliatura?
Direttore, posso dirle una cosa? Il punto non è sposare un’idea oppure il suo esatto contrario. Si può, pure, ravvedersi e cambiare la propria posizione. Quello che non si può fare, è tradire la propria missione e pretendere di essere, pure, premiato.
Insomma, può succedere che uno sia né carne né pesce (in politica ce ne sono molti), ma far passare l’idea che si può essere carne o pesce a convenienza, rischia di essere davvero un brutto segnale.
Direttore, lei mi chiederà: interessa a qualcuno? Purtroppo, da quello che sento, credo proprio di no.
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16 Luglio 2022, 09:51