La professoressa paragona il Green pass all'Olocausto

La professoressa paragona il Green pass all’Olocausto

Convegno all'Ars dei docenti contrari al certificato verde

PALERMO – Dice che non si vaccinerà e paragona la scelta di imporre il Green pass alla stagione del nazismo. Sono destinate a creare polemiche le parole della professoressa emerita di lingue e letterature straniere dell’Università del Salento, Barbara Wojciechowska di origini polacche, a margine del convegno all’Ars “Dalla democrazia alla dittatura: il ruolo della memoria”, organizzato per dire no al Green pass dal movimento ‘Coscienze Critiche’.

“I vaccini li ho fatti a suo tempo quando erano sperimentati e sono molto contenta perché sono sana e vegeta: nuoto, mangio sano, sto curando il mio sistema immunitario perché così mi curo e mi dà la forza di curare le malattie – ha spiegato la docente -. Mi sono vaccinata tante volte, ma non per il Covid, perché ancora è un vaccino sperimentale e quando sarà sperimentato il virus non ci sarà più e saremo liberi dal virus e dal vaccino”.

“Non temo il contagio – ha aggiunto – perché ho fatto il Green pass e ho fatto il tampone, ma ballo e quindi sono sana, parlano il mio viso, il mio corpo e i miei occhi. E’ l’abc della medicina, se non si hanno sintomi non si è malati”.

A proposito del Green pass che viene visto come una imposizione, come una forma di dittatura e paragonato all’Olocausto, Wojciechowska ha detto: “Non soltanto è possibile fare un paragone tra Green pass e Olocausto, c’è un parallelismo anche nel passaggio diretto dal nazismo alla comunità europea, posso documentare quello che dico in quanto responsabile della Fondazione di Norimberga. La guerra non l’hanno persa i tedeschi ma le élites farmaceutiche sanitarie. Non c’era allora una guerra tra gli Stati”.


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