Palermo, "guerra" familiare per le case in via Crispi e piazza Sturzo

“Guerra” in famiglia per le case: sequestri in via Crispi e piazza Sturzo

Gli immobili valgono 1,5 milioni di euro

PALERMO – Un lungo contenzioso tra fratelli e sorelle. Una “guerra” combattuta, secondo la procura di Palermo, anche con colpi bassi e sporchi. Un ingente patrimonio immobiliare è finito sotto sequestro. Il reato ipotizzato è “infedeltà patrimoniale”.

Sotto inchiesta sono finiti quattro componenti della famiglia D’Alia. A contendersi il patrimonio, a partire dal 2017, sono state due società immobiliari: Saline e Cilea.

Il giudice per le indagini preliminari ha disposto il sequestro di otto immobili e di denaro per un valore complessivo di oltre 1,5 milioni di euro sulla base delle indagini della sezione di polizia giudiziaria della guardia di finanza.

Otto anni fa esplodono i contrasti societari e le sorelle decidono di esercitare il diritto di recesso. Ritenendo iniqua la valutazione delle loro quote avviano un giudizio arbitrale. Anche perché di mezzo ci sono pure gli introiti per il ripetitore di una compagnia telefonica piazzato sul tetto di uno degli immobili.

A questo punto emergerebbe che i due fratelli, amministratori della società, successivamente all’esercizio del diritto di recesso esercitato dalle sorelle, avrebbero ceduto una serie di case in via Francesco Crispi alle mogli ad un prezzo ritenuto inferiore a quello di mercato.

Il secondo filone riguarda cinque appartamenti in piazza don Luigi Sturzo ceduti da uno dei fratelli alla moglie – così ricostruiscono i finanzieri – senza pagare l’intera somma della compravendita, trasferendo alla donna gli affitti e impoverendo le casse della società. La querela delle sorelle ha fatto scattare l’indagine sfociata nel sequestro.


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