PALERMO – Da quattro indirizzi partivano le e mail inviate all’impiegata comunale. E il linguaggio utilizzato era esplicito. La dipendente dell’ufficio anagrafe non ha accettato le proposte di regalo ed è partita l’inchiesta. Agli arresti domiciliari per istigazione alla corruzione è finito Francesco Tuttoilmondo, considerato dalla Procura di Palermo il dominus di un Caf nel rione Arenella che ha gestito decine di pratiche per il reddito di cittadinanza. Per ottenere il sostegno al reddito bisogna avere determinati requisiti. Al Caf sarebbero state fatte carte false, ad esempio con i trasferimenti di domicilio.
Le e mail all’impiegata comunale
I finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria hanno acquisito la posta elettronica. Si leggono frasi come “se posso fare qualcosa per lei dica pure non c’è problema per un regalino affettuoso“, “se mi da una Postepay metto un regalino che rimane tra di noi”, “posso darle 100 a pratica… se mi mandi la carta della prepagata ti faccio la ricarica“. Dagli accertamenti è emerso che i quattro indirizzi di posta elettronica che rimandavano al Caf sono collegati ad alcuni numeri telefonici in uso a Tuttoilmondo. In un caso c’è pure una sua fotografia. Tra le pratiche accolte, senza che ci fossero i requisiti, c’è pure quella di un barbiere abusivo che ha avuto più di 40 mila euro.
Le intercettazioni
Dopo la segnalazione dell’impiegata comunale sono partite le intercettazioni. Sul cellulare di Tuttoilmondo, dipendente della partecipata regione Sas servizi ausiliari, è stato iniettato un virus spia. L’uomo è stato intercettato mentre gestiva le pratiche con i clienti: “… in questo minuto mi devi dare 300 euro, quando la cosa è pronta altri 200“. C’era lui dunque, secondo l’accusa, dietro il Caf dell’Arenella.
