Sono trascorsi 34 anni dalla scomparsa di Emanuele Piazza. Il 16 marzo, alle ore 9.30, a Palermo in piazza Giovanni Paolo II, sarà ricordato assieme a Gaetano Genova (scomparso il 30 marzo 1990 ) uccisi dalla mafia.
Ad unire le due morti – dicono i familiari – è l’arresto del latitante Vincenzo Sammarco. Genova era un vigile del fuoco in servizio a Belluno amico di Emanuele Piazza cui diede una soffiata per la cattura del latitante. Perché di questo si occupava Emanuele, di stanare i boss in fuga
Emanuele Piazza era un poliziotto e cercava i latitanti mafiosi. Voleva arrestare Totò Riina. Catturare Bernardo Provenzano e liberare Palermo dal lerciume mafioso. Ma è morto strangolato – il 15 marzo 1990 – e il suo corpo sciolto nell’acido. A tradirlo un amico e uomo d’onore, Francesco Onorato.
Frate Domenico Spatola farà una benedizione. Poi spazio agli interventi moderati dal fratello di Emanuele Piazza, Andrea. I familiari di Emanuele sollecitano da anni l’approvazione della mozione presentata anche dal gruppo DC al Consiglio Comunale, con la quale si chiede di trasformare i vetusti marcipiedi di viale Croce Rossa in un luogo aperto alla cittadinanza per ricordare tutte le vittime uccise dalla mafia in Sicilia.
“Il progetto – dice Andrea Piazza – prevede l’utilizzo di materiali esclusivamente siciliani come ” la pietra lavica per incidere i nominativi , le maioliche per rivestire le aiuole ed i pannelli in pietra lavica ceramizzata per descrivere i momenti più importanti della nostra storia siciliana incluso la vita rurale. Bisogna coinvolgere i maestri della ceramica siciliana delle piazze più rappresentative ( richiamando i disegni classici ) perché oltre alla commemorazione il luogo dovrebbe esprimere la complessità dell’essere orgogliosamente siciliani, la nostra storia, la nostra tradizione il nostro modo di essere in una terra bellissima ma ricca di contraddizioni”.