Palermo, in migliaia per le strade | alla "marcia degli scalzi" - Live Sicilia

Palermo, in migliaia per le strade | alla “marcia degli scalzi”

La marcia è stata organizzata anche nel capoluogo siciliano in segno di solidarietà ai migranti e ai rifugiati. (Foto Facebook Claudia La Rocca)

l'iniziativa
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PALERMO – Marciano a piedi nudi in silenzio per un’Europa senza muri. Migliaia di persone stanno partecipando a Palermo alla manifestazione “La marcia degli uomini e delle donne scalzi” organizzata anche nel capoluogo siciliano in segno di solidarietà ai migranti e rifugiati, per ribadire che il diritto alla libera circolazione nell’Ue non può essere subordinato al requisito della cittadinanza. Con in testa lo striscione “Canali umanitari subito Palermo accoglie per un Europa senza muri”, il corteo partito da piazza Verdi sta sfilando per le vie del centro per raggiungere il porto di Palermo.

A reggere lo striscione in prima fila c’è Foysal, che ha 16 anni, è nato in Bangladesh ma è cresciuto a Palermo. Insieme a lui c’è Arabindu, indiano di nascita ma palermitano d’adozione. Con loro il giornalista Davide Camarrone, che nei giorni scorsi su Facebook ha lanciato un appello per tenere anche Palermo la manifestazione di solidarietà ai migranti promossa per l’11 settembre a Venezia da Andrea Segre. In piazza ci sono le bandiere dei sindacati, c’è il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, ci sono gli assessori della sua giunta, qualche consigliere comunale e semplici cittadini. E c’è anche uno striscione lungo sei metri: contiene 23 mila nomi, sono quelli dei migranti morti alle frontiere dell’Europa nel tentativo di raggiungerla.

Oltre centocinquanta organizzazioni hanno aderito alla manifestazione, da Medici senza frontiere a Save the children, da Emergency alla Croce Rossa. Marciano scalzi come scalzi arrivano i migranti che sbarcano nei porti della Sicilia. “Siamo qui a piedi a piedi scalzi – ha detto il sindaco Leoluca Orlando, anche lui senza scarpe – per ricordare l’immagine di piedi nudi e scalzi che migliaia di volte abbiamo visto nei porti siciliani. Gli occhi tristi di persone che sono passate attraverso terribili esperienze perché gli egoismi nazionali sono disinteressati al terribile genocidio che è in atto e si sta consumando”.

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