PALERMO – “L’univoca indicazione dell’ex governatore della Sicilia di fare nominare ad hoc, a Colletti Roberto, alcuni membri della Commissione esaminatrice del concorso pubblico, per titoli ed esami, per la copertura di 15 posti a tempo indeterminato e a tempo pieno di Operatore socio sanitario, tramite stabilizzazione, pubblicato in data 28 ottobre 2023 ed indetto dal precedente Commissario straordinario dott. Walter Messina”.
Le indicazioni di Cuffaro sulla commissione
Così inizia il capitolo dell’inchiesta dedicato al concorso all’ospedale Villa Sofia di Palermo. Erano tutti sotto intercettazione e le fasi sono state registrate passo dopo passo. Cuffaro e il manager Colletti ne discutono la prima volta il 9 aprile 2024 a casa del politico. Suo è l’incipit: “… quel concorso sulla stabilizzazione…”. “… ho cambiato… lo so…”, risponde Colletti. “… hai cambiato… a chi ci hai messo qualcuno fidato?…”, chiede Cuffaro. “… tu mi hai detto a… Dilena”, lo tranquillizza il manager.
“… a chi vuoi tu… basta che è fidato… dobbiamo stare attenti poi…”, dice ancora l’ex governatore. “Il direttore di presidio…” ha avanzato, spiega Colletti, “… duemila lamentele…” in quanto “… in commissione lei c’era… gli ho tolto a lei… minchia è ovunque questa…”.
Il “cambio del presidente”
“…l’hai cambiata tutta la commissione? Lei era la presidente no?”, chiede ancora Cuffaro. Il cambio riguarda “la presidente” perché “gli altri Oss devono essere…”. “… e gli altri sono rappresentanti degli Oss… ma amici?”, chiede Cuffaro comprendendo il rischio di ritrovarsi in commissione persone non allineate. “… no… non li conosco io”, dice Colletti, che puntualizza: “… se mi dicevi li cambiavo tutti”.
“… e perché non te li chiami scusa… vedi chi sono…”, spiega Cuffaro, aggiungendo: “… no io non ne ho problemi li possiamo lasciare, basta che non rompono i coglioni… ma poi non abbiamo venti persone … abbiamo due… tre persone insomma… ma questi due chiamateli e gli dici senti io… sto cambiando la commissione però credo che voi due dobbiate rimanere… ci fai un gesto di fiducia no?… e per lo meno diventa captatio benevolentiae”.
Il nuovo cambio
In effetti, come emerge da una delibera dell’azienda, il 26 febbraio 2024 il commissario straordinario Colletti, modificando il provvedimento del 2023, nomina Maria Ilaria Dilena al posto della presidente Rosalia Gardinello (nella delibera si parla di “rinuncia per motivi personali”, nessuna delle due è indagata). L’11 aprile un nuovo cambio: presidente diventa Antonio Iacono, direttore del Trauma Center (fra i 18 indagati per cui la Procura chiede gli arresti domiciliari).
“Qualcuno vicino al sistema”
Dilena non rinunciò, ma fu sostituita tanto da sfogarsi con un collega: Iacono ha “fatto il bordello” con il direttore generale “per farmela togliere”, aveva “voluto fortemente togliermi sta commissione”. E non era un gesto di carineria (“… tu pensi che era per salvaguardare la mia salute… ”) ma per mettere al suo posto qualcuno vicino al “sistema”.
Il 21 maggio 2024 Cuffaro torna a parlare del concorso con Colletti: “Però seguiamola che io ho quattro nomi”. “Tre me ne hai dati…”, lo corregge il manager. “Un quarto… che me lo ha dato Carmelo Pullara (ex deputato e manager della sanità)”, precisa Cuffaro. Colletti lo rassicura: “… sì questa la seguiamo… c’ho parlato io con Iacono”.
Per una candidata Cuffaro aveva già un progetto preciso: “Te la chiami in direzione – diceva a Colletti – e gli diamo questo compito…”. E cioè di fare da tramite fra lui e il manager: “Perché non è che io per tutte le minchiate devo rompere i coglioni a te… diventa impossibile”.
Pochi giorni dopo l’argomento è sempre d’attualità. Cuffaro non teme l’eventuale intervento dei sindacati: “… i sindacati tenteranno di fare altro eh!?… e me ne fotte… lì una commissione c’è…”. Poi fa il punto sui numeri: “… in tutto cinque sono… te li do… perché ce n’è uno di Carmelo Pullara che ci tiene assolutamente come la morte… che è brava… bona e brava… una è una persona che interessa a me perché è la mia vicina di campagna lì a Sant’Elia… tra l’altro mi dicono che questa è la più brava di tutti… tutti ne parlano bene… l’altra si chiama…”.
I nomi sono tutti indicati negli atti giudiziari e sono in corso le valutazioni. Colletti lo informa che una richiesta è arrivata anche dal deputato regionale della Dc Carmelo Pace (anche per lui c’è una richiesta di arresto). Cuffaro non si sorprende: “… e va beh… d’altronde… a questo serve… non serve solo a fare bene… al pubblico… anche a fare bene a Democrazia Cristiana…”.
Nel frattempo Colletti chiede a Cuffaro di intercedere sulla sua nomina e anche di aiutare un nipote per un trasferimento in Sicilia. I giorni seguenti passano con Cuffaro che si vanta (“Ho fatto mettere a Iacono presidente della Commissione… Antonio… l’anestesista”) e Iacono che si occupa del concorso: “… io ho fatto già la prova scritta…”. In quella prima fase sarebbero stati tutti supportati in modo da non destare sospetti. L’intervento risolutivo sarebbe arrivato dopo: “… poi lì… nella valutazione dei titoli… l’orale… eccetera… poi lì… facciamo qualche verifica maggiore”.
Cuffaro, dal canto suo, durante un incontro con Colletti e Iacono, si è premurato di fare comprendere agli interlocutori che per lui di fondamentale interesse sono i primi tre nominativi che ha segnalato (“…comunque i primi sono… i primi tre sono indispensabili”) nonché la donna indicata da Pullara.
Segnalato, ma escluso
Andava escluso il candidato segnalato da Carmelo Pace. Aveva un cognome che poteva attirare attenzioni. Meglio evitare altrimenti “rompono la minchia”. Per ripagare la complicità di Colletti, Cuffaro spinge per la nomina del manager:“… io alle tre vado da… Schifani… la delibera di giunta la deve fare”. Per ricompensare la connivenza di Iacono, invece, Cuffaro era pronto ad assecondare i suoi desiderata: “…va beh noi siamo assolutamente fautori dei tuoi desideri…decidi che devi fare”.
Cuffaro e le tracce della prova
L’8 giugno il presidente della commissione avrebbe consegnato le buste con le tracce della prova scritta del concorso, prevista per il giorno 11, a Vito Raso (storico collaboratore di Cuffaro e pure lui indagato) che le porta a Cuffaro che a sua volta le gira ad una candidata (poi risultata vincitrice) che va a trovarlo a casa: “… allora ci saranno… in ogni busta tre di questi… fanno tre buste che sorteggerete e nelle buste ci sono tre argomenti… e qua ci sono gli argomenti… questi qua… quattro fesserie sono… sceglierete la busta ne escono tre… e poi loro vi diranno quale… però te le devi studiare tutti”.
Incrociando i nomi citati, quattro su cinque risultano vincitori del concorso, ma la graduatoria degli idonei è molto più ampia.

