PALERMO – Si sono fidati e hanno visto bruciare i loro soldi. Parecchi soldi, si parla di cifre comprese fra 70 e 300 mila euro. Una sfilza di denunce, almeno sette, che sanno di allarme. La truffa dei finti investimenti corre sul web e al telefono.
C’è già un’inchiesta della Procura della Repubblica che vede indagate nove persone, ma i numeri sono destinati a crescere. I nove hanno avrebbero ricoperto diversi ruoli: dal fantomatico promotore finanziario all’addetto al call center. La filiera però non è completa, manca all’appello la mente del raggiro milionario che quasi certamente si trova all’estero.
Tutto sembrava credibile. Sembrava, appunto. L’investitore – dalla nonnina al professionista affermato – viene agganciato via Facebook o al telefono. Nei casi denunciati si parla di telefonate partite dall’Est Europa. Ci sono cascati non solo a Palermo, ma anche a Ravenna e Pordenone.
Viene proposto l’acquisto di azioni o criptovaluta. La promessa è di un guadagno garantito e immediato. In effetti all’inizio il capitale aumenta e i soldi sono subito accreditati sul conto corrente del cliente. Il pagamento è tracciabile perché i truffatori usano il denaro che proviene dal conto di un’altra vittima. Si può pure seguire l’andamento dell’investimento grazie ad una App.
E allora gli esborsi di denaro crescono fino a raggiungere cifre notevoli. All’improvviso i promotori si dileguano, la piattaforma digitale scompare. I soldi sono andati perduti. Per ultimo sono transitati su conti esteri chiusi un istante dopo il passaggio del denaro.
A Palermo ci sono casi legati anche alle scommesse sportive. Una piattaforma prometteva facili guadagni. Si vinceva se gli scommettitori non avessero indovinano il risultato esatto della partita. Su questo e su gli altri casi indagano i pm del dipartimento “Criminalità economica” della Procura.