PALERMO – Ha rischiato una condanna per bancarotta, ma il Tribunale lo ha assolto perché il fatto non costituisce reato. Manca l’elemento soggettivo del reato. Sotto processo c’era F.T, 69 anni, amministratore unico della Amaltea srl, società che una dozzina di anni fa gestiva uno stabilimento balneare a Marina di Cinisi.
Secondo l’accusa, nonostante i debiti l’imputato non avrebbe dichiarato il fallimento, intervenuto solo per decisione del Tribunale. Inoltre non avrebbe consegnato le scritture contabili.
“Non è stata colpa sua”, ha spiegato il legale della difesa, l’avvocato Francesca Cellura. Nel corso del processo, infatti, è emerso che il proprietario si era ripreso l’area, piazzando nuovi lucchetti.
Il giudice Antonino Bucchieri scrive nella motivazione che “è stato accertato che si sia trovato nell’impossibilità di esercitare le funzioni di amministratore unico della società e quindi di adempiere agli obblighi inerenti alla propria carica sociale”. Da qui l’assoluzione.