Palermo, Resuttana: il boss, il commercialista e altri 12 condannati

Summit e baci in bocca: il boss, il commercialista e altri 12 condannati

Mandamento di Resuttana. I nomi e le pene

PALERMO – Il boss di Resuttana apre l’elenco dei condannati. A Salvatore Genova sono stati inflitti 18 anni di carcere. Una pena pesantissima tenendo conto che la sentenza del giudice per l’udienza preliminare Marco Gaeta è stata emessa in abbreviato, dunque con un sconto di un terzo della pena.

Vent’anni ha avuto Sergio Giannusa, braccio destro del capomandamento Genova, considerato il reggente della famiglia di Resuttana. La sua condanna è in continuazione con quella che gli era stata inflitta nel 2013.

Gli imputati e le pene

Ed ancora: Benedetto Alerio 8 anni (4 anni in meno della richiesta, per il titolare della “Antica Polleria Savoca dei F.lli Alerio” di via San Lorenzo, difeso dagli avvocati Rosanna Vella e Luca Monteleone il reato è stato derubricato da associazione mafiosa a concorso esterno), Salvatore Castiglione 12 anni, Settimo Giuseppe D’Arpa 8 anni, Carlo Giannusa 14 anni, Gaetano Maniscalco 8 anni, Michelangelo Messina 9 anni e 4 mesi, Giuseppe Mesia 9 anni (faceva il commercialista), Mario Napoli 20 anni (in continuazione con una precedente condanna), Giovanni Quartararo (titolare di una catena di negozi di scarpe, 8 anni e 8 mesi), Agostino Affatigato 4 anni, 5 mersi e 10 giorni (difeso dagli avvocati Carmelo Franco e Paola Valle, è stato assolto da una delle due tentate estorsioni contestate); Antonino Fontana 5 anni e 4 mesi, Girolamo Federico 5 anni e 8 mesi.

Assolti Giuseppe Di Maria (difeso dall’avvocato Giovanni Rizzuti), Angelo De Luca (difeso dagli avvocati Giuseppe Farina e Salvatore Sieli), Carlo Pesco e Cristian Pesco (difesi dall’avvocato Davide Giglio) e Giuseppe Li Gotti (difeso dall’avvocato Filippo De Luca).

Sotto processo con il rito ordinario il notaio Sergio Tripodo, Mario Muratore, Giuseppe D’Amore, Michele Siragusa e Francesco Balsameli.

L’accusa era rappresentata dal procuratore aggiunto Marzia Sabella e dai sostituti Giovanni Antoci, Francesca Dessì e Giorgia Righi. Genova si dava un gran da fare per gestire il suo mandamento, ma anche per mantenere i contatti con i boss di altre zone della città. Gli investigatori ricostruirono “tre summit di alto valore strategico”, il 28 maggio e 30 novembre 2020, e il 9 marzo 20121.

I summit

Genova ha incontrato il reggente del mandamento di Ciaculli-Brancaccio Giuseppe Greco, detto “il senatore”; l’anziano boss di Tommaso Natale, Michele Micalizzi; Giovanni Giordano, uomo di fiducia del reggente del mandamento mafioso Noce-Cruillas, Giancarlo Seidita; Pietro Tumminia, reggente della famiglia di Altarello.

Gaetano Maniscalco e Sergio Giannusa

Il rispetto si mostrava anche con un bacio in bocca. In una casa al civico 390 di via Resuttana si tenne un altro incontro fra mafiosi. C’erano Genova, Sergio Giannusa, Alerio (titolare della “Antica Polleria Savoca dei F.lli Alerio” di via San Lorenzo) e Mesia. La casa fu messa a disposizione da Maniscalco, che si è scambiato un simbolico bacio in bocca con Giannusa.

Le parti civili

Gli imputati dovranno risarcire le parti civili: due commercianti, Assoimpresa, Confcommercio, Confesercenti, Comune di Palermo, Solidaria, Sos Impresa, Centro Studi Pio La Torre, Rete per la legalità, Sportello per la legalità, Fai.

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