"Mazzette al Comune": chieste pene pesanti per burocrati e politici - Live Sicilia

“Mazzette al Comune”: chieste pene pesanti per burocrati e politici

La vicenda ruotava attorno a tre piani di lottizzazione

PALERMO – Un giro di tangenti e favori che avrebbe coinvolto dirigenti comunali, politici e costruttori. Così l’hanno descritto i pubblici ministeri Giovanni Antoci e Andrea Fusco.

È il momento della requisitoria del processo nato dall’inchiesta denominata “Giano bifronte” che travolse la burocrazia durante la sindacatura di Leoluca Orlando.

Secondo l’accusa, sarebbe dato parere favorevole a tre piani di lottizzazione in cambio di mazzette. Le lottizzazioni non furono però approvate in Consiglio comunale.

Si trattava delle aree industriali dismesse dell’ex Keller di via Maltese, alcuni capannoni in via Messina Marine e dell’ex fabbrica di agrumi a San Lorenzo. Nel fascicolo del processo ci sono pure le dichiarazione del pentito di mafia Filippo Bisconti.

Le richieste di pena sono pesanti: 8 anni per Giovanni Lupo, considerato socio occulto e titolare di fatto della Biocasa; 7 anni per il costruttore Francesco La Corte; 7 anni ciascuno per l’ex dirigente dell’area tecnica del Comune, Mario Li Castri e per l’architetto Fabio Seminerio, dirigente dello Sportello unico delle Attività produttive.

Stessa richiesta di pena per gli ex consiglieri comunali Giovanni Lo Cascio, all’epoca capogruppo del Pd e presidente della commissione Urbanistica, e Sandro Terrani, che era capogruppo di Italia Viva e componente della commissione Bilancio.

Sei anni sono stati chiesti per gli architetti Agostino Minnuto, direttore dei lavori di un cantiere della Biocasa, e per Giovanna D’Attardi allora compagna di Monteleone, che dalla stessa impresa avrebbe ottenuto diversi incarichi.

La parola passa ora agli avvocati (che avevano già ottenuto dei successi al Riesame) Giuseppe Gerbino, Giovanni Di Benedetto, Renato Canonico, Carmelo Nocera, Massimo Motisi, Rosanna Mangiapane, Marcello Montalbano, Giovanni Immordino, Enrico Sorgi, Antonino e Marco Zanghì, Sabina Lo Verso, Corrado Sinatra, Mario Potenzano, Cetty Di Lorenzo). Poi la sentenza.


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