Rubinetto? No, bottiglietta di liquore: tifoso del Modena scarcerato

Rubinetto? No, era una bottiglietta di liquore: ultrà del Modena scarcerato

Lo stadio Renzo Barbera
Nelle immagini si vede che lancia un Caffè Borghetti vuoto

PALERMO – Arresto non convalidato e scarcerazione immediata. Dopo due notti in camera di sicurezza torna libero il tifoso del Modena fermato durante la partita di sabato contro il Palermo allo stadio Renzo Barbera. Se davvero è stato lanciato un rubinetto non è stato l’indagato che, al massimo, ha scagliato contro i tifosi rosanero della Curva Sud un contenitore, peraltro vuoto, di Caffè Borghetti. Una monodose che non ha ferito al mento il tifoso rosanero.

Gli episodi vanno distinti. Alcuni tifosi del Modena hanno vandalizzato i bagni dello stadio. Tre rubinetti sono stati rinvenuti nel settore ospiti ed uno in curva Sud inferiore. I poliziotti hanno acquisito le immagini delle telecamere di sorveglianza dello stadio. In effetti nel video si vede l’uomo lanciare qualcosa con una mano, mentre nell’altra tiene in mano un bastone di legno. Identificato e interrogato il tifoso ha ammesso di avere lanciato il piccolo contenitore del liquore che ha colpito un sediolino vuoto, mentre l’oggetto che temeva in mano serviva per suonare un tamburo.

Cosa scrive il giudice

Allora chi ha lanciato il rubinetto che ha colpito di rimbalzo il tifoso rosanero? Nelle immagini non si vede. Di sicuro non è stato l’uomo di 26 anni. Il giudice del Tribunale Marina Minasola ha accolto la richiesta degli avvocati Giovanni Adami del foro di Udine e del palermitano Pasquale Contorno.

“Non sussistono i presupposti della flagranza o quasi flagranza – scrive il giudice nel provvedimento di scarcerazione – l’individuazione dell’arrestato è avvenuta soltanto a seguito della visione delle registrazioni di videosorveglianza ma l’indagato non è stato rinvenuto in possesso di alcuna cosa o traccia del reato immediatamente prima commesso, non essendo stato reperito alcun contenitore né il bastone ritratto dal video o altro oggetto contundente nella sua disponibilità”.

“Pulsione contingente”

“Non si ritengono sussistenti neppure specifiche esigenze cautelari – scrive ancora il gip – considerata l’entità concreta del fatto contestato (lancio di un contenitore di plastica presumibilmente vuoto e comunque mai rinvenuto) e l’assenza di concrete esigenze cautelari apparendo la condotta frutto di una verosimile pulsione contingente“.


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