PALERMO – Il fantomatico broker è sparito nel nulla portandosi via 170 mila euro di una nobildonna straniera da anni residente a Palermo. Secondo la Procura della Repubblica, è purtroppo impossibile individuare l’autore della truffa.
La donna, tramite gli avvocati Mauro Torti e Valentina Castellucci, si è opposta alla richiesta di archiviazione. Ritiene che ci siano delle piste investigative da seguire.
Il fantomatico signor Bearman
Lo scorso marzo la nobildonna settantanovenne, navigando sul web, viene contattata da un uomo che dice di chiamarsi Bearman. Si presenta come un professionista che lavora per conto di una rinomata società con sede a Cipro, la Ac Marktes (solo dopo si scoprirà che è stata oscurata su intervento della Consob).
Bearman deve essere stato convincente visto che la donna apre un conto ed esegue una sfilza di versamenti in favore di tre differenti società e di un tale Francesco Romano. Il broker sosteneva che si trattasse di operatori impegnati in progetti di investimento.
Inizia una fitta corrispondenza fra Bearman e l’anziana che viene costantemente informata via Whatsapp o tramite telefonate sull’ottimo andamento dei vari investimenti e delle favorevoli oscillazioni delle azioni sulle quali ha investito.
Lo scorso maggio il broker le propone un nuovo investimento in un progetto sullo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale. Occorre però contrarre un “finanziamento” con un Istituto bancario di suo appoggio.
La nobildonna truffata e l’intelligenza artificiale
La donna non ne vuol sentire parlare. Nonostante ciò consultando il proprio account sulla piattaforma Ac Markets si accorge di due strane voci “Deposit in advance from bank”. Una banca ha cioè investito 250 mila euro per conto della donna che adesso deve sborsare il denaro non oltre il 14 giugno 2024. In caso contrario il suo conto sulla piattaforma online AcMarkets verrebbe “bloccato” e addio soldi. Il conto infatti è stato posto a garanzia del finanziamento contratto con il fantomatico istituto di credito. Dopo alcuni messaggi Bearman scompare. Non è il primo caso denunciato a Palermo.
I figli della donna capiscono che la madre è stata truffata e presentano un esposto in Procura. Il pm conclude che è impossibile rintracciare il truffatore. I legali non sono d’accordo: bisogna chiamare la Consob, fare un controllo sui tabulati telefonici e sulle società destinatarie dei bonifici. Insomma ci sono i margini per non chiudere il caso e affidare le indagini agli specialisti della guardia di finanza. La parola ora passa al giudice per le indagini preliminari.