Tram, c’è (anche) chi dice sì| “Riqualificherà l’intera città”

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03 Febbraio 2019, 06:31

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PALERMO – Le nuove linee tranviarie e il Piano triennale delle opere pubbliche tornano al centro del dibattito cittadino. Prima il ricorso al Tar da parte di 60 tra professionisti, commercianti, associazioni e residenti di via Libertà contro il piano approvato dal Consiglio comunale (qui il servizio); ora arriva una presa di posizione anche da cittadini e associazioni che invece si schierano a favore della realizzazione delle tre linee del tram, i cui lavori dovrebbero partire nei prossimi mesi.

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“Il tram consentirà di riqualificare via Roma, è un’opportunità sostenibile ed è un’occasione per rivedere il sistema dei parcheggi – dice Antony Passalacqua di Mobilita Palermo –. Sarebbe proprio grazie al tram che via Libertà diventerebbe un giardino lineare, per esempio. Fra la metropolitana, il tram, il passante ferroviario e gli autobus, Palermo necessita di un sistema integrato di trasporti”. Passalacqua è critico sulla natura del ricorso al Tar: “Mi sembra uno sgambetto al sindaco – commenta – e in parte i ricorrenti si basano sul principio ‘non nel mio cortile’, dato che molti ricorrenti mi risultano essere residenti di via Libertà. Anche se il ricorso è più che legittimo e va rispettato”. E a suo dire, Mobilita Palermo avrebbe già contribuito ad alleviare i disagi di via Libertà ottenendo la separazione delle corsie di andata e ritorno del tram, inizialmente previste entrambe lungo l’arteria: “Prima ancora del concorso di idee lanciato dal Comune – dice -, insieme a Palermo ciclabile Fiab avevamo proposto di spostare una delle due corsie da via Libertà a Marchese di Villabianca, e di usare invece quello spazio per una pista ciclabile bidirezionale sull’intera via Libertà. La commissione esaminatrice ha voluto tener conto di questa proposta e l’ha inserita nel bando di gara, e infatti il progetto Cassata, il vincitore, prevede proprio questa variazione. L’idea è di non isolare nessuno – spiega Passalacqua – collegando la pista di via Libertà all’altra che abbiamo proposto, ossia quella in via Roma dove sorgerà un’altra linea tranviaria”.

“Con la realizzazione del tram si completa, direi finalmente, il raggiungimento di un progetto di viabilità e di mobilità che tutte le città europee hanno” – commenta Mario Attinasi, presidente di Confesercenti Palermo –. Anzi: aggiungo che la Ztl probabilmente si sarebbe dovuta fare solo dopo questi sistemi di mobilità e non prima, incentivando l’uso dei mezzi pubblici anche in centro senza penalizzare i negozi”. Attinasi fa riferimento al coinvolgimento di via Roma nella Zona a traffico limitato, argomento sul quale non si sono mai spente le polemiche. “Lì il tram va a ristabilire un equilibrio – aggiunge – dato che è prevista un’isola pedonale che incentiva i cittadini a tornare in via Roma, per un centro storico a misura d’uomo e, perché no, a misura di commercianti e residenti. Anche per loro è brutto vedere vetrine spente e saracinesche abbassate tutto intorno, viene meno il senso di sicurezza che la propria città dovrebbe dare”.

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Per gli esponenti del fronte a favore del tram, insomma, la rivoluzione dovuta al sistema tranviario sarebbe un compromesso migliore dell’attuale Ztl; altra base condivisa, però, sono anche le responsabilità da attribuire al Comune di Palermo: “Al Comune abbiamo sempre rimproverato una carenza di comunicazione con la cittadinanza – sottolinea Passalacqua -, tanto che abbiamo proposto un tavolo di confronto per concertare l’avanzamento dei lavori: sono necessari un cronoprogramma e i dettagli sui preparativi della gara d’appalto e sulla gara stessa. Abbiamo anche chiesto al Comune di mostrare il progetto ai residenti una volta pronto – aggiunge -, così da consentire loro di essere parte attiva. Senza comunicazione, come per il passante ferroviario, questi cantieri creano un malcontento”.

A Passalacqua fa eco Matteo Fiore, residente del Centro storico e membro del Comitato Centro storico Palermo: “Noi come associazione siamo a favore del tram, il problema è che non è stato presentato il programma dei lavori. Non solo manca il dettaglio dei tempi – osserva Fiore -, ma non sappiamo nemmeno cosa succederà alla mobilità privata. Il Comune dovrebbe dare maggiori informazioni a tutti, affinché si possa decidere se il tram sia un’opportunità o un disagio, e in questo caso specifico credo abbia bisogno di suggerimenti”.

Anche Confesercenti e altre associazioni di categoria si stanno mobilitando per partecipare attivamente prima dell’inizio dei lavori e per prevenire un caso analogo a quello di via Emerico Amari, i cui commercianti sono ‘murati’ dall’eterno cantiere della ditta Tecnis. “Oltre che essere favorevoli vorremmo anche accelerare i tempi – dice Attinasi – ma serve il cronoprogramma e, appena pronto, contiamo di essere interpellati per comunicarlo. Insieme ad altre associazioni abbiamo creato un tavolo collettivo a cui ormai si sono uniti in tanti, lunedì 4 febbraio ci vedremo con i capigruppo e i presidenti delle commissioni coinvolte nelle nostre problematiche. Ci siamo resi conto – conclude – che il Consiglio comunale negli ultimi tempi è stato assente sui temi che riguardano imprese e commercianti. Vedremo se l’amministrazione comunale avrà a cuore il dialogo col mondo delle imprese”.

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03 Febbraio 2019, 06:31

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