PALERMO – L’assassino ha agito a volto scoperto in pieno giorno. Il fatto che indossasse un piccolo casco non impedirebbe l’identificazione. Ci sono nuovi dettagli e soprattutto c’è un video sul delitto della scorsa settimana in via principessa Costanza, nel rione Zisa di Palermo.
Erano le otto del mattino di giovedì. Un uomo armato e in sella a uno scooter senza targa si è messo alle calcagna di Giuseppe Incontrera mentre quest’ultimo andava in bici. Ha sparato un primo colpo con una pistola calibro 22. Una chiazza di sangue si è espansa nella maglietta bianca. La vittima ha proseguito la corsa, ma è caduta appena è stata raggiunta da un secondo proiettile, sempre alle spalle, finendo per intralciare la corsa del suo assassino. Pure lui è finito rovinosamente a terra. Si è rimesso in sella e ha esploso un terzo colpo all’indirizzo della vittima.
Non ha seguito alcuna accortezza. A cominciare dal fatto che il giorno dell’agguato ha deciso di agire a volto scoperto. Una leggerezza che potrebbe costargli molto caro. Si tratta di un dettaglio che farebbe propendere gli investigatori per l’ipotesi del gesto rabbioso, seppure programmato. L’assassino ha infatti atteso che Incontrera scendesse da casa, abitava nella vicina via Cripressi, e che prendesse il caffè al bar. Evidentemente conosceva i suoi movimenti.
Per dare un nome all’assassino si scava nella vita della vittima, considerato un uomo della nuova mafia. Si sarebbe occupato principalmente di droga nell’ambito del mandamento mafioso di Porta Nuova.
I suoi metodi, anche violenti (il neo pentito Marcello Puccio ha raccontato di avere fatto di un gruppo di picchiatori), di affrontare certe situazione potrebbero avere provocato la reazione dell’assassino. Che ha atteso che la vittima scendesse da casa, prendesse un caffè, e uscisse dal bar per seguirlo e colpirlo tre volte con una pistola calibro 22. Alcune telecamere hanno immortalato la scena del delitto.