Adesso è ufficiale. Rino Foschi, ex direttore sportivo del Palermo, così come Franco Brienza, Vincenzo Montalbano e Salvatore Aronica, sono iscritti nel registro degli indagati nell’inchiesta condotta dalla Dda di Palermo. L’accusa è di frode sportiva. Sarebbe stato così “aggiustato” il risultato di Ascoli-Palermo del 24 maggio 2003, con 200 mila euro versate nelle tesche dei tre giocatori.
Le indagini. Il nuovo filone di indagine, sugli interessi della mafia sul Palermo calcio, scaturisce dall’inchiesta nel nucleo di polizia valutaria della guardia di finanza e dalle rivelazioni dell’avvocato Marcello Trapani, nuovo collaboratore di giustizia. Come riporta stamane Riccardo Arena sul Giornale di Sicilia, non ci sarebbero comunque rischi per la società sportiva rosanero. Le gare che secondo le dichiarazioni di Marcello Trapani sarebbero state combinate (c’è anche un Verona-Palermo del 31 maggio 2003) sono datate e quindi cadute in prescrizione. La indagini, comunque, andranno avanti anche perché gli inquirenti vogliono vederci chiaro sulla cessione di biglietti omaggio ai clan mafiosi cittadini. Attraverso questi, secondo le prime ipotesi degli investigatori, il Palermo avrebbe pagato il ‘pizzo’ e le cosche avrebbero gestito il giro dei bagarini.
Il pentito. Marcello Trapani riferirebbe confidenze fattegli dallo stesso Rino Foschi. Ai tempi il Palermo puntava ad andare in serie A e per riuscirci avrebbe dovuto vincere le ultime tre partite di campionato. Brienza, Aronica (palermitano ma mai giocatore rosanero) e Montalbano militavano tutti nell’Ascoli e nella partita incriminata non scesero in campo. Secondo quanto riporta il pentito, la scelta fu proprio dettata dal sospetto di una combine con la squadra rosanero. Ma questo, comuqnue, diede vantaggio alla compagine rosanero che vinse al 90′ con un gol di Arturo Di Napoli. In premio – sempre secondo quanto Foschi avrebbe riferito a Trapani – per i tre giocatori la somma di 200 mila euro di cui non si conosce la provenienza.
I giocatori. Come riporta il Giornale di Sicilia, Franco Brienza non ha ricevuto il nulla osta per parlare dalla Reggina, dove milita ora. Aronica minaccia querela mentre Montalbano, ricordando che nell’occasione era infortunato, ha dato un’altra spiegazione: tutti e tre i giocatori erano a fine contratto e in procinto di passare ad altre squadre. E aggiunge: “La partita fu tiratissima perdemmo all’ultimo minuto. Io ero in tribuna, come altre volte era accaduto durante il girone di ritorno, per problemi fisici”.