Palermo, fronte anti pizzo: undici imprenditori parte

Palermo, fronte anti pizzo: 11 imprenditori parte civile

Sotto accusa boss e gregari della famiglia del Borgo Vecchio

PALERMO – L’elenco dei 37 imputati si apre con Girolamo Monti. Era il fedele braccio destro del fratello Angelo, ultimo capomafia di Borgo Vecchio. Al suo fianco Jari Ingarao. Sono zio e nipote perché la moglie di Monti è sorella della mamma di Ingarao, a sua volta figlio del reggente di Porta Nuova, Nicola Ingaro, ammazzato nel 2007 dai Lo Lo Piccolo di San Lorenzo.

Tutti rinviati a giudizio all’udienza preliminare che nasce dall’operazione “Resilienza” condotta dal Nucleo operativo dei carabinieri di Palermo. Gli imputati rispondono a vario titolo di associazione mafiosa, estorsioni, danneggiamenti e spaccio di stupefacenti.

In controtendenza rispetto alle ultime operazioni antimafia si registra un importante contributo da parte degli imprenditori vittime del racket. Imprenditori e piccoli commercianti hanno detto basta. Basta pizzo, basta soprusi. Si sono costituiti parte civile in undici.

“Un fronte unitario”

“Da qualche anno le collaborazioni degli imprenditori sono più rare e isolate, cogliamo l’occasione di questo processo per ribadire come la lotta al pizzo – spiegano gli avvocati Salvatore Forello e Valerio D’Antoni – non può che essere una lotta collettiva in cui gli operatori economici, le associazioni antiracket e le istituzioni costituiscono un fronte unitario di civiltà che consente, oggi più che mai, di denunciare pretendere il riconoscimento dei propri diritti in assoluta sicurezza”.

Sono i legali dello Sportello di Solidarietà di Palermo, nato nel 2012 con il partenariato tra il ministero dell’Interno e la Federazione delle Associazioni Antiracket ed Antiusura Italiane (Fai). Lo Sportello ha accompagnato sei operatori economici nella denuncia. Oggi si sono costituiti tutti parte civile.

Si sono costituiti parte civile pure Addiopizzo, Confcommercio, Solidaria, Centro studi Pio La Torre, Comune di Palermo, Commissariato antiracket nazionale.

L’elenco degli imputati

Il procuratore aggiunto Salvatore De Luca e il sostituto Luisa Bettiol hanno chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio per Monti e anche per Paolo Alongi, Gianluca Altieri, Giacomo Marco Bologna, Giovanni Bronzino, Salvatore Buongiorno, Carmelo Cangemi, Francesco Paolo Cinà, Giuseppe Pietro Colantonio, Domenico Canfarotta, Pietro Cusimano, Giuseppe D’Angelo, Nicolò Di Michele, Marcello D’India, Davide Di Salvo, Antonino Fortunato, Giuseppe Gambino, Gaspare Giardina, Giovanni “Johnny” Giordano, Salvatore Guarino, Danilo Ingarao, Gabriele Ingarao, Jari Massimiliano Ingarao, Filippo Leto, Matteo Lo Monaco, Tommaso Lo Presti, Giuseppe Lo Vetere, Giorgio Mangano, Vincenzo Marino, Pietro Matranga, Francesco Mezzatesta, Girolamo Monti, Emanuel Sciortino, Ignazio Sirchia, Marilena Torregrossa, Vincenzo Vullo e Giovanni Zimmardi.


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