PALERMO – Niente da fare. La data di apertura della VII vasca della discarica di Bellolampo è slittata ancora. A decretarlo, oltre alle criticità già evidenziate da Arpa, sono stati i risultati negativi delle prove di controllo eseguite sugli argini del sito. Non si è infatti raggiunto il valore di permeabilità richiesto dalla normativa vigente e dal Csa. I valori di conducibilità idraulica in corrispondenza dell’argine sono risultati superiori di almeno 4 ordini di grandezza rispetto a quelli richiesti. Un problema questo, che per essere risolto, comporterà sicuramente un maggiore esborso economico e un significativo allungamento dei tempi di realizzazione, qualora si decidesse di continuare i lavori mantenendo l’argilla per la tenuta degli argini. Ci sarebbe infatti una soluzione alternativa. Quella proposta dal direttore dei lavori, Salvatore Stagno.
La proposta alternativa del direttore dei lavori, Salvatore Stagno
“L’unica via percorribile per addivenire al completamento delle opere previste in progetto a cura dell’attuale appaltatore – scrive nella relazione, l’ingegnere Salvatore Stagno, direttore dei lavori – è rappresentata dalla possibilità di variare l’esecuzione del pacchetto impermeabilizzante/drenante lungo le pareti delle vasche ad elevata pendenza, utilizzando, in luogo dell’argilla compattata, per ognuno dei due strati, una barriera artificiale costituita da un geocomposito bentonitico, eventualmente, ove necessario, accoppiato ad una geogriglia stabilizzante, di spessore tale da risultare idraulicamente equivalente allo strato di argilla compattata, in termini di resistenza alla percolazione”.
“Analogamente, – continua l’ingegnere – gli strati di materiale drenante verrebbero sostituiti da teli di geocomposito per il drenaggio, sia delle acque meteoriche sopra la copertura che per quello del percolato sottotelo”.
“L’utilizzo di detti materiali garantirebbe – secondo Stagno – certamente dei tempi di realizzazione molto ridotti rispetto alla stesa e compattazione dei materiali naturali, oltre a consentire di recuperare consistenti volumi in termini di rifiuti abbancati, dando piena garanzia del raggiungimento del livello di impermeabilizzazione dettato dalla normativa applicabile e dal Csa”.
Randazzo: “A pagare il conto saranno ancora una volta i cittadini”
L’allungamento dei tempi previsto per la realizzazione e quindi per l’apertura della VII vasca di Bellolampo, ha scatenato però la reazione dei 5 stelle. “Prima dicembre 2021, dopo ottobre 2022, poi gennaio 2023… ad oggi non c’è una ancora una data certa per la consegna della settima vasca di Bellolampo”, dichiara il capogruppo Antonino Randazzo, sgomento dei ritardi e delle incertezze che scaturiscono “adesso dagli intoppi legati alla realizzabilità e ai tempi di esecuzione del pacchetto impermeabilizzante/drenante della vasca e dei relativi argini”.
“Ai ritardi accumulati si aggiungono inoltre le sacrosante prescrizioni della Commissione Tecnica Specialistica – continua Randazzo – secondo le quali, non sarà comunque possibile utilizzare la VII vasca, anche quando sarà ultimata, fino a quando la Rap non risolverà le gravi criticità e problematiche gestionali evidenziate da Arpa lo scorso 26 novembre 2022, come per esempio lo smaltimento dei rifiuti ammassati nei piazzali Tmb”.
“A pagare il conto – conclude il consigliere – saranno ancora una volta i cittadini palermitani che hanno già subito una prima mazzata dal centro destra con l’aumento della Tari 2022”.
Mineo: “La soluzione allo studio non appesantisce i tempi di realizzazione”
“È un argomento ampiamente dibattuto che nelle ultime settimane ci ha visti e, ci vedrà ancora, come amministrazione, insieme alla Rap, promotori di plurime interlocuzioni e incontri presso il dipartimento acqua e rifiuti”, spiega l’assessore alle politiche ambientali, Andrea Mineo, che rassicura: “La soluzione allo studio non appesantisce i tempi di realizzazione ed è in linea con le prescrizioni normative vigenti”.