Palermo, Scalia lascia la Gesap: le ragioni dell'addio - Live Sicilia

Palermo, Scalia lascia la Gesap: le ragioni dell’addio

Il 10 marzo è convocata la riunione per la nuova governance

PALERMO – È un addio dolceamaro quello che ieri Giovanni Scalia, amministratore delegato della Gesap, ha pronunciato nell’annunciare la fine del suo mandato alla guida della società di gestione dello scalo aeroportuale di Palermo. È dolce per i risultati raggiunti e rivendicati dal manager ed è amaro per la consapevolezza di non essere riuscito a completare uno dei tasselli del piano di crescita di Punta Raisi.

“Dopo la prima scadenza del 20 luglio e dopo un’assemblea andata deserta a dicembre – racconta Scalia – abbiamo continuato il mandato lavorando per i lavori al terminal, dove oggi lavorano più di 80 persone. Adesso era necessario svolgere alcune assunzioni tra dirigenti e circa 40 figure tecniche. Abbiamo condiviso questa cosa con il sindaco e dopo un primo stop ad agosto ne è arrivato un altro”. Da qui la decisione di mollare l’incarico. “Nel momento in cui – spiga Giovanni Scalia – mi sono visto stoppare quello che io ritengo essere il punto centrale del piano strategico non ho potuto che prenderne atto”. Scalia spiega le ragioni della strategicità che stanno nel fatto che il personale Gesap ha un’età media di 56 anni mentre in aeroporti similari al Falcone Borsellino l’età media è di 45 anni. Alcune figure dirigenziali poi, stanno per andare in pensione e, inoltre, alla società serviva un innovation manager e responsabile del personale.

“Se vengo stoppato – dice Scalia – non c’è motivo che io continui a fare il mio mestiere. Per questo quindi – aggiunge – ho rassegnato le dimissioni convocando l’assemblea per il 10 marzo così che possa essere nominata una visione di lungo periodo. Questo anno in cui la governance è sta in regime di proroga d’altronde non abbiamo avuto piena operatività”.

Accanto all’amarezza di non avete potuto procede alle assunzioni e quindi all’opera incompleta. L’addio è dolce per i risultato incassati da scali “Abbiamo portato in questi dieci anni lo scalo da una perdita di 10 milioni ad un attivo di 10 milioni”, afferma Scalia aggiungendo: “In cassa la Gesap ha 38 milioni di euro e l’aeroporto Falcone Borsellino è tra i più attivi scali europei In questi mesi saranno completate opere importanti come la grande area che accoglierà i grandi marchi della ristorazione. Un lavoro di riqualificazione che ha portato l’infrastruttura da un valore di 120 milioni di euro a mezzo miliardo. Abbiamo svolto un lavoro costante di accreditamento e dimostrato che anche una gestione manageriale pubblica riesce bene a gestire i servizi”. Accanto a questo inoltre ci sono i risultati in termini di crescita del traffico.

Uno dei temi della comunicazione di Scalia è il caro voli. “Uno dei temi centrali è quello del riconoscimento dell’insularità secondo il modello Balneari”.

Bocciata invece la proposta di accorpare gli aeroporti di Palermo è quello di Trapani. Secondo Scalia le perdite registrate dell’Aigest non potrebbero essere facilmente incamerate da una società in buona salute come Gesap.

Scalia non condivide quali sono i suoi piani sul futuro. Racconta di avere ricevuto tante offerte ma che fino a ora da palermitano, ho solo pensato a lavorare la città. “Mi dispiace – afferma Scalia – lasciare il ruolo europeo nel cui board ero stato eletto in rappresentanza di Palermo. Lasciando anche la città perderà questo riconoscimento internazionale”.


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