Palermo si scopre più "vecchia"| Ma anche multietnica - Live Sicilia

Palermo si scopre più “vecchia”| Ma anche multietnica

In sei mesi registrate 3.636 nascite
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Palermo si scopre sempre più vecchia ma anche più “rosa”, con un buon tasso di matrimoni e un fenomeno emigratorio dalle dimensioni più ridotte di quanto non ci si aspetti. Questi i dati (elaborati dall’Ufficio Statistica del Comune) che emergono dai primi sei mesi del 2011 raffrontanti con quelli del 2010 e degli anni precedenti, che dipingono una città in cui i decessi superano le nascite che, dal 2007, si collocano ormai stabilmente sotto le 7.000 unità, ai minimi degli ultimi 50 anni.

Dal gennaio al giugno di quest’anno, Palermo ha contato 3.636 nascite a fronte di 4.187 trapassi per un saldo negativo del 13,1 % con una popolazione totale che è diminuita, rispetto all’anno precedente, di circa l’1% attestandosi, provvisoriamente, a 655.324 abitanti. Un trend negativo che perdura nel tempo, se si considera che nel 2001, anno dell’ultimo censimento, la popolazione raggiungeva quota 686.722 unità. Sul fronte dei decessi, il 2011 sembrerebbe invertire la tendenza alla diminuzione del 2010 (- 3,9% rispetto al 2009).

Guardando con più attenzione i dati relativi ai residenti, ci si accorge che al 31 dicembre del 2010, rispetto al 2009, gli uomini aumentano di 91 unità mentre le donne scendono di 297, pur rappresentando il 52,6% della popolazione. Ma ad incidere sul movimento naturale (nascite e morti) è il fenomeno migratorio che ha fatto registrare dati stabili e sensibilmente migliorati, con un saldo che si ferma a – 3.352. Ad arrivare a Palermo sono più uomini che donne ma solo il 22% arriva dall’estero, dal momento che la fetta più consistente di nuovi residenti in città arriva dagli altri comuni della provincia (43,4%). Dati che, in parte, spiegano anche l’aumento di 400 unità delle cittadinanze italiane nei primi sei mesi del 2011 su cui influiscono anche i matrimoni, pari a 486.

Passando agli emigrati, invece, nel 2010 sono stati in oltre 7.000 a lasciare la città per trasferirsi in altri comuni della Provincia, complice anche il caro-affitti, in 3.640 si sono trasferiti in altre regioni d’Italia e solo 313 in altri Paesi.


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