Palermo sommersa da erbacce: “Entro novembre puliremo la città”

Palermo sommersa dalle erbacce: “Entro novembre puliremo la città”

L’impegno dell’assessore Alongi

PALERMO – “Tra ottobre e novembre la Reset si occuperà del diserbo anomalo in oltre 4.300 strade della nostra città, in tutti i quartieri. E per la società non ci sono pericoli”. Getta acqua sul fuoco Pietro Alongi, assessore del comune di Palermo che ha anche la delega al Verde.

Un settore che è da sempre croce e delizia per la città che da anni va avanti a furia di piani straordinari per la pulizia e il decoro. E in effetti basta camminare per Palermo per rendersi conto di come le erbacce siano diffuse, a volte alte come piccoli arbusti e in grado di invadere strade e marciapiedi, fino a renderli impraticabili.

Le competenze

Una competenza che fino a qualche tempo fa era di Rap prima che l’Arera, l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente, desse un nuovo indirizzo che non prevede il diserbo tra le competenze delle aziende che si occupano di rifiuti.

E così il comune di Palermo, quest’anno, ha deciso di trasferire la competenza a Reset, che già per contratto si occupa di alcune aree verdi come le rotonde della circonvallazione, stanziando lo scorso giugno 1,2 milioni di euro per il diserbo anomalo, cioè quello di strade e marciapiedi.

Cifra da spendere secondo un cronoprogramma che, tra ferie e caldo, non è stato puntualissimo. “Con lo stanziamento di 1,2 milioni – dice Alongi a LiveSicilia copriremo 1.050 chilometri per oltre 4.300 strade. Al momento il piano è stato attuato al 35% ma contiamo di completarlo tra ottobre e novembre, data entro la quale tutta la città sarà stata interessata”.

I conti Reset

Particolare preoccupazione hanno suscitato anche i conti della Reset. La giunta a breve dovrebbe approvare una delibera che trasferirà alla consortile anche le attività di disinfestazione, deratizzazione e disinfezione che a regime varranno due milioni di euro attinti dal bilancio comunale.

Il punto è che nel 2025 è venuta meno la decontribuzione sud, non approvata a Roma, che ha inciso in negativo per 2,8 milioni; altri 800 mila euro sono stati impegnati per gli adeguamenti contrattuali, dopo il rinnovo del comparto.

Un buco che però sarà colmato. “Mezzo milione arriverà per coprire gli ultimi tre mesi dell’anno dal fondo per le disinfestazioni – spiega l’assessore Alongi – ma Reset non corre alcun rischio, ha un capitale sociale di oltre 4 milioni l’anno e altri affidamenti potrebbero arrivare dalle partecipate del Comune. Dal 2026, con le somme a regime, non avremo problemi”.


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