PALERMO – Per tornare a calcare la pista dello Stadio delle Palme ci sarà ancora da attendere. I cancelli sono stati chiusi a luglio, per un cantiere che sarebbe dovuto terminare all’inizio di novembre; la data di consegna però è stata rinviata due volte, prima a metà dello stesso mese, poi al 19 dicembre dopo una proroga del Comune di Palermo. Oggi lo stadio è ancora chiuso. Il Comune di Palermo fa sapere che a determinare il ritardo sono due nuove lavorazioni richieste dal collaudatore della Fidal (Federazione italiana di atletica leggera), ma soprattutto ammette che allo stato attuale non si può ancora indicare il giorno della riapertura.
L’architetto Tiziana Benfante, responsabile unico del procedimento per il Comune, spiega le ultime novità nel dettaglio: la federazione ha richiesto la sostituzione dell’intera gabbia di protezione per i lanci (per esempio del peso o del martello) e la rimozione di un traliccio posto in corrispondenza del traguardo. La prima è stata ordinata presso un fornitore polacco, e al momento far luce sull’avanzamento della consegna è praticamente impossibile; il secondo tra l’altro ospiterebbe un sistema di cronometraggio ormai obsoleto, che il Comune aveva già intenzione di sostituire. “Ci siamo subito attivati per redigere una perizia di variante – fa presente Benfante – e permettere all’impresa incaricata dei lavori di eseguire queste operazioni”.
In realtà questi aspetti riguarderebbero l’omologazione per gare ufficiali, e non la fruizione dell’impianto da parte degli amatori: lo aveva detto a Live Sicilia Antonino Muratore, presidente del comitato federale Fidal della provincia di Palermo, precisando che l’apertura dello stadio fosse indipendente dal collaudo. Inoltre il via alle prime attività agonistiche è fissato intorno ai primi di aprile, il che darebbe alla federazione un ulteriore margine per occuparsi degli aspetti agonistici anche con l’impianto già aperto. “Non è possibile avere notizie certe prima dell’approvazione della perizia di variante – taglia corto Benfante –. È in corso di redazione da parte del direttore dei lavori, l’ingegnere Giovanni Riccobono, e poi andrà consegnata e approvata; a quel punto l’impresa dovrà avviare le lavorazioni, tenendo conto dei tempi di fornitura”. Quanto ai reali tempi di consegna, attualmente regna l’incertezza più totale.
Diversa la versione di Gaspare Polizzi. Figura autorevole dell’atletica siciliana e italiana, Polizzi ha aperto la sua prima società negli anni Sessanta e da allora non ha mai smesso di allenare, contribuendo ai successi del plurimedagliato di Altofonte Salvatore Antibo. “Pensavo si trattasse di un collaudo federale invece è quello di fine lavori – dice Polizzi, che dal 1993 al 2000 è stato anche consulente dell’Assessorato allo Sport del Comune di Palermo, in netto contrasto con le affermazioni di Benfante –. Su questo nuovo ritardo non conosco altri dettagli, ma in generale faccio presente una cosa: per qualsiasi opera in un campo specifico è normale rivolgersi a chi in quel campo ci lavora; io di quell’impianto conosco ogni filo d’erba ma nessuno si è consultato con me – fa presente –, né mi risultano contatti con altri tecnici o specialisti che potessero avere voce in capitolo”.
Per notare alcune imperfezioni basta osservare lo Stadio delle Palme dalle ringhiere perimetrali: la parete che si scorge attraverso il cancello presenta dei buchi, mentre l’erba che circonda la pista, dove si allenano gli atleti più piccoli, appare alta e non curata; intorno alla struttura segni di incuria e del maltempo, fra alberi caduti e cumuli di spazzatura. I lavori prevedevano il risanamento della tribuna e il rifacimento del manto superficiale delle piste di atletica, interna ed esterna, e dell’intero percorso in tufina intorno all’anello della pista: un progetto da oltre 420 mila euro, inserito nel Po Fesr 2014-2020 e finanziato con fondi europei. Ancora, però, per la città si tratta solo di un cancello chiuso.