PALERMO – “Stulac oggi non giocherà, ma giocherà domani”. La storia di Leo Stulac a Palermo inizia ad assumere connotati sempre più simili alla nota opera teatrale di Samuel Beckett “Aspettando Godot”, uno dei capisaldi del teatro dell’assurdo a cavallo tra gli anni quaranta e sessanta del Novecento.
Così come i due protagonisti aspettano invano, per tutta la durata della pièce, l’arrivo del fantomatico Godot allo stesso modo a Palermo si attende il ritorno dal primo minuto del centrocampista sloveno che, per una serie di motivi, sembra non arrivare mai.
UNA PARTENZA IN SALITA
Ampiamente al di sotto delle aspettative, fino a questo momento, il rendimento di Stulac con la maglia rosanero. Arrivato in pompa magna in estate come fiore all’occhiello del mercato curato dal duo Rinaudo-Zavagno, l’ex Empoli ha tenuto le chiavi del centrocampo del Palermo fino alla disfatta di Terni, mostrando però fino a quel momento di essere lontano parente del giocatore ammirato in Toscana.
Stulac e Saric, quest’ultimo ancora adesso falcidiato da infortuni e una condizione fisica precaria, sono stati quindi gli “epurati” di Corini dopo il 3-0 subito contro la Ternana che ha portato l’allenatore di Bagnolo Mella a cambiare i connotati della mediana rosanero. Per il regista classe 1994, dopo Terni, soltanto due scampoli di gara contro Modena e Venezia per un totale di 17 minuti giocati a conferma di una caduta a picco nelle gerarchie del centrocampo di Corini.
STULAC COME GODOT
Se da un lato, viste le allora condizioni psico-fisiche precarie del giocatore, l’esclusione di Stulac dopo la gara di Terni non ha sorpreso nessuno, dall’altro sta sorprendendo tutti il fatto che dopo quasi due mesi e otto giornate di campionato il centrocampista rosa non sia ancora riuscito a riprendersi la maglia da titolare.
Da qualche settimana ogni gara sembra essere quella giusta per il ritorno in campo, pronto a dimostrare di essere ancora il giocatore ammirato ad Empoli, ma Corini in conferenza stampa ha sempre vestito i panni del messaggero di Godot che, nell’opera di Beckett, si limita a dire: “oggi non verrà, ma verrà domani”.
A complicare il rientro del centrocampista sloveno vi è infatti il vero e proprio exploit di Gomes, unico giocatore al momento insostituibile nella nuova mediana costruita da Corini dopo la sconfitta contro la Ternana. Si è andata quindi a creare, nel ruolo di vertice basso della mediana rosanero, una forte concorrenza che vede favorito il francese ex City e che, a meno di un poco probabile dirottamento di quest’ultimo a mezzala, impedisce a Stulac di trovare spazio nell’undici titolare.
“ASPETTANDO STULAC“
Momento delicato per il regista del Palermo che, dopo la discesa di categoria per sposare la causa del club di viale del Fante, non starà di certo facendo i salti di gioia per i pochi minuti racimolati nelle ultime gare di campionato. Dall’altro lato, tuttavia, se un calciatore con la qualità e il curriculum del centrocampista sloveno non è finora riuscito a superare la concorrenza del giovane Gomes evidentemente, nel lavoro settimanale, non ha fatto ancora vedere a Corini di essere il giocatore che può fare la differenza.
Se i cambiamenti effettuati dall’allenatore di Bagnolo Mella in mediana sembravano aver dato una risposta convincente con una serie di quattro risultati utili consecutivi, le due sconfitte contro Cosenza e Venezia potrebbero portare a nuovi cambiamenti per un nuovo ritorno sulla retta via. La gara del “Vigorito” contro il Benevento, ennesimo scontro di bassa classifica, potrebbe quindi essere anche questa settimana l’occasione del ritorno di Leo Stulac nell’undici titolare. Oppure, probabilmente, Corini porterà alla Palermo che aspetta il suo messaggio: “Stulac oggi non giocherà, ma giocherà domani”.