PALERMO – A giudicare dalle parole di uno dei suoi più fidati collaboratori, Totò Cuffaro aveva un obiettivo: candidarsi, entro tre anni, alla carica di presidente della Regione. Voleva tornare sulla poltrona che aveva ricoperto dal 2001 al 2008, quando fu costretto a dimettersi per lo scandalo giudiziario e per un vassoio di cannoli di troppo.
Cuffaro fra pubblico e privato
In pubblico ha sempre detto di non volersi candidare in prima persona, preferendo occuparsi della nuova Democrazia Cristiana, convinto di poterla riportare ai fasti di un tempo quando era il ras delle preferenze elettorali.
In privato, però, aveva altre idee. Così diceva Vito Raso, che di Cuffaro è stato segretario e autista e oggi è nella segreteria particolare dell’assessore regionale alla Famiglia, Nuccia Albano, entrata nella giunta Schifani in quota del partito di Cuffaro. Raso e Cuffaro sono fra i 18 indagati su cui pende una richiesta di arresto (ai domiciliari).
Raso ne parlava a gennaio 2024 mentre in macchina con una persona non identificata. Era passato solo un anno dalla piena riabilitazione di Cuffaro. I giudici della Sorveglianza riscontrarono “una pluralità di elementi sintomatici del recupero del soggetto ad un corretto modello di vita”.
La riabilitazione nel 2023
Lo dimostravano le sue parole (“La mafia fa schifo”), il volontariato per i detenuti, la raccolta fondi tramite una onlus in favore della popolazione del Burundi, i ricavi dei romanzi donati in beneficenza, l’impegno politico nella Dc, le donazioni in favore del “Centro Padre Nostro”, fondato don Pino Puglisi.
Venne meno l’interdizione dai pubblici uffici. Nel frattempo il suo impegno in politica aumentava il suo peso a livello locale e regionale. Il fidato Vito Raso era certo che Totò Cuffaro stesse lavorando per ricandidarsi alle prossime elezioni, nel 2027, quando scadrà il mandato di Renato Schifani. Pubblicamente Cuffaro ha sempre appoggiato uno Schifani bis. Nel frattempo, secondo l’accusa dei pm di Palermo, avrebbe alimentato la rete di relazioni, controllando nomine e appalti.

