PALERMO – Si chiamano Ariel, Giuseppe e Giorgia e sono tre bambini nati all’Ismett-Upmc di Palermo da tre donne che nelle ultime tre settimane hanno partorito grazie alla collaborazione con i ginecologi dell’Arnas Civico e alla necessità dell’utilizzo di una macchina cuore-polmone.
Tre casi che si sono susseguiti nel giro di pochi giorni. Le pazienti erano già seguite per patologie pregresse dal team di Cardiolgia – e in un caso da quello di Pneumologia – di Ismett. Affette da cardiopatia ipertrofica (una disfunzione aortica e cardiopatie associate ad ipertensione polmonare) che per motivi differenti rappresentavano un rischio sia per la mamma che per il nascituro.
A causa delle loro condizioni di salute le tre donne non avrebbero potuto portare a termine la loro gravidanza senza il circuito di collaborazione avviato da tempo fra Ismett e i reparti di ginecologia e neonatologia di Arnas Civico.
Il parto – un cesareo programmato – è avvenuto all’Ismett e tutte e tre le pazienti hanno partorito in stand by Ecmo, ovvero grazie all’utilizzo veno-arterioso, una macchina cuore-polmone che consente di ossigenare il sangue, rimuovere l’anidride carbonica e fungere da pompa cardiaca in sostituzione del cuore. La complessa procedura ha visto coinvolti sei team di specialisti: gli anestesisti, il team di cardiologi, cardiochirurghi, pneumologi di Ismett, ostetrici e neonatologi dell’Arnas Civico.
“Si è trattato di tre casi molto particolari – spiega Maria Scarlata, anestesista dell’Ismett che ha seguito in prima persona i tre parti – Erano tre gravidanze molto difficili. L’utilizzo dell’Ecmo, la cosiddetta macchina cuore polmone, ha permesso alle nostre pazienti di partorire in totale sicurezza”.
Sia le mamme che i bambini stanno bene e sono stati trasferiti alla Ginecologia del Civico a 24 ore dal parto. “La collaborazione clinica con Ismett – sottolinea Antonio Maiorana, primario del reparto di Ginecologia del Civico – ha consentito donne con patologie clinicamente molto complesse di realizzare il loro sogno di diventare mamme”.