Palermo, "truffa bonus cultura": cartoleria subito dissequestrata

Palermo, “truffa bonus cultura”: cartoleria subito dissequestrata

L'attività commerciale si trova in via Brunelleschi

PALERMO – Subito dissequestrata la cartolibreria di Francesco Scalisi, indagato per la truffa del “bonus cultura”. Nel giorno in cui viene resa nota la notizia si apprende che il Tribunale del Riesame ha annullato il sequestro disposto dal giudice per le indagini preliminari.

Restituita l’attività commerciale di via Brunelleschi, nel rione Cep, e i conti correnti. Restano sotto sequestro solo delle piccole somme.

Secondo l’accusa, Scalisi avrebbe organizzato un raggiro per incassare i soldi del bonus vendendo prodotti diversi da quanto stabilito dalla legge, rubando l’identità dei neo diciottenni o fornendo merce di valore inferiore.

Non si conoscono ancora le motivazioni del Riesame. Il legale della difesa, l’avvocato Angela Ajello, ha replicato punto su punto: “Non è vero che Scalisi ha venduto beni non rientranti tra quelli tassativamente indicati dalla normativa di riferimento: tra tutte le persone sentite solo una ha dichiarato di avere acquistato sigarette elettroniche e l’indagato nega la circostanza”.

Ed ancora: “Non è vero che Scalisi ha convertito integralmente voucher da 500 euro a fronte di acquisti di importo inferiore”. In ogni caso “né la normativa 2017, né la normativa 2020 e neppure la Suprema Corte di Cassazione con sentenza depositata nel 2021, escludono la possibilità di effettuare tale operazione”.

“Non è previsto né nelle linee guida del 2017 né in quelle successive un obbligo – conclude la difesa – da parte dell’esercente di identificare colui che materialmente spende il buono”.


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