PALERMO – Tutti assolti. Dopo 7 anni e mezzo 25 cacciatori sono stati scagionati dall’accusa di truffa e falso. Falsi sarebbero stati i bollettini per il pagamento della concessione governativa e la tassa regionale (rispettivamente di 257 e 84 euro), necessari per il rilascio del tesserino venatorio. L’istanza era stata presentata ai Comune di Monreale, San Giuseppe Jato, Borgetto e Camporeale.
Altro che truffatori i cacciatori , sono stati vittime: così ha spiegato nella sua arringa difensiva l’avvocato Claudio Schicchi. Deve aver fatto breccia nel giudice del Tribunale di Palermo, Ivana Vassallo. Solo le motivazioni daranno il responso finale. Il legale ha spiegato che i bollettini erano stati falsificati talmente bene che neppure i periti in alcuni casi se ne sono accorti.
E poi gli imputati avevano dato i soldi ad alcune associazioni di cacciatori per effettuare i versamenti. Dunque se truffa c’è stata, e ad altri, mai finiti sotto processo, che andrebbe imputata la responsabilità. Da qui l’assoluzione dei cacciatori, che dall’agosto 2014 sono senza porto d’armi, per non aver commesso il fatto o perché il fatto non sussiste. Un’assoluzione piena e nel merito nonostante la prescrizione.
Ecco l’elenco dei cacciatori assolti: Angelo Alfano, Antonino Badalà, Salvatore Bivona, Giovanni Roberto Cassarà, Salvatore Daidone, Stefano Di Leonardo, Giuseppe Di Maggio, Giacomo Di Salvo, Vincenzo Francavilla, Davide Gambino, Francesco Gambino, Rosario Gambino, Mariano Gino, Alberto Ingrassia, Antonino La Fata, Vito Landa, Rocco Lo Biundo, Bosco Giuseppe, Antonio Lo Coco, Matteo Orlando, Vincenzo Pignatello, Gioacchino Pillitteri, Pietro Polizzi, Filippo Sapienza, Giuseppe Tinervia.
Erano difesi, oltre che dall’avvocato Schicchi, anche da Mario Caputo, Ivo Ferrara, Giuseppe Rao, Maria Francesca Ciaccio, Giuseppe Sceusa, Pietro Sapienza, Riccardo vitello, Ivana Rigoli, Annalisa Milioto, Velio Sprio, Salvatore Bonnì, Pietro Capizzi, Emilia Mercadante, Angelo Accardi, Francesco Rizzo, Girolamo Rizzuto, leonardo Calì, Francesco Riggio.